ROVIGO - Potrebbe essere la prima sentenza del genere in Polesine: un automobilista che rifiuta di sottoporsi sia al test dell'etilometro sia a quello per rilevare sostanze...
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I fatti risalgono al 7 marzo del 2011. A giudizio si trovava P.V., 40enne di Giacciano controllato dai carabinieri a Castelguglielmo. Subito la vicenda appare particolare. Poiché tutto comincia - secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula - con l'imputato che, fermo in auto, sta dormendo. Un passante ritiene che la vettura non sia posteggiata bene, invadendo uno spazio destinato ai disabili. Così scatta la chiamata ai carabinieri.
Questi svegliano il ragazzo e notano sintomi che a loro avviso indicano l'ebbrezza: occhi lucidi, alito vinoso, una certa difficoltà ad articolare i discorsi. Gli domandano di sottoporsi al test dell'etilometro. Lui rifiuta e parte. I militari - sempre stando a questa versione - lo seguono e lo fermano. Nuova richiesta, questa volta anche del test per rilevare eventuali sostanze stupefacenti. E nuovo rifiuto.
Come prevede quindi la normativa il giovane finisce denunciato. Il rifiuto equivale a un risultato positivo a entrambi i controlli. Oltre alle due accuse penali gli viene anche ritirata la patente. Ieri per lui il pubblico ministero d'udienza Lorenzo Sparapan aveva domandato una condanna a 8 mesi, una ammenda di 2500 euro, un nuovo periodo di ritiro della patente e la confisca a titolo definitivo della vettura di proprietà, una Golf.
Radicalmente diverse le richieste della difesa. Con l'avvocato Bisaglia che ha sostenuto come fosse molto dubbio che l'automobilista avesse ben compreso cosa avrebbe comportato un rifiuto. Se davvero era tanto ubriaco che straparlava, ha argomentato, come si può sostenere che sapesse a cosa andava incontro? Uscendo dalla camera di consiglio il giudice ha letto una sentenza di assoluzione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino