VENEZIA - Con una delibera fuori sacco approvata nella seduta odierna della Giunta, la Regione Veneto si è costituita parte offesa nell'inchiesta sui lavori del Mose. Lo ha...
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«Penso - ha sottolineato Zaia - che il comportamento dell'Amministrazione rispetto ai provvedimenti di sospensione sia specchiato. E spetta a noi, con questa delibera, avviare un percorso a tutela dei veneti, più che della Regione, per i danni patiti, non solo a livello di immagine». «L'ente - ha proseguito il presidente - qualora venisse acclarato il dolo, la colpa grave o responsabilità personali, richiederà il risarcimento dei danni a 360 gradi, perché è inutile tirare la cinghia per finanziare le opere, se i fondi venissero sottratti in questa maniera».
Premettendo con un sorriso che «le deleghe e la questione in mano al presidente sono garanzia per tutti», Zaia, ha ammesso di «non aver ancora pensato a una soluzione per il futuro quanto alle deleghe tolte all'assessore Chisso.
Il Gazzettino