«Moria di api, è emergenza»

«Moria di api, è emergenza»
UDINE - «L'emergenza è evidente, la Regione si deve muovere in modo concreto a sostegno dell'intero comparto»: non usa mezzi termini l'assessore all'agricoltura della...

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UDINE - «L'emergenza è evidente, la Regione si deve muovere in modo concreto a sostegno dell'intero comparto»: non usa mezzi termini l'assessore all'agricoltura della Provincia di Udine Leonardo Barberio che già da mesi sta seguendo il problema della moria di api che sta interessando il Friuli Venezia Giulia dalla fine di marzo scorso. Un flagello che ha già causato un crollo della produzione di miele che, solo in provincia di Udine, è quantificabile in una perdita del 70 per cento: lo ha denunciato nel corso di un incontro tecnico organizzato a Tarcento dalla Direzione Salute della Regione Friuli Venezia Giulia il Consorzio degli apicoltori, che lamenta un danno economico di circa 1,5 milioni di euro. «Ed è ora che vi sia un intervento concreto da parte della Regione che ha risorse e competenze chiare in materia - esorta Barberio - poiché il ventilato stanziamento di 100mila euro per il comparto sarebbe del tutto insufficiente».

Per una realtà economica che conta 700 produttori (e non parliamo dei tanti «appassionati» con un paio di alveari, «ma di gente che produce reddito e sostenibilità ambientale» specifica l'assessore) queste sono «briciole» che rischiano di non produrre alcun effetto. «Per molti degli operatori è la terza annata di fila in cui questo problema si manifesta» e oltre ad un notevole allarme la situazione pone diversi interrogativi perché definita «insolita» e «difficilmente riconducibile solo a fattori climatici o di intossicazione da prodotti fitosanitari». Colpisce tutto il territorio dai monti al mare e «per mantenere viva la popolazione dei 10mila alveari presenti in Regione» in attesa che i ricercatori si sbrighino a trovare soluzioni scientificamente efficaci servirebbero risorse ben più ingenti. «Per il Teatro Verdi di Trieste i soldi si trovano» chiude polemico Barberio: che senza nulla togliere agli appassionati del «melologo», la musica dolce come il miele, vorrebbe che "mamma Regione" pensasse anche a quelli che il miele lo coltivano davvero, ma sempre meno e con difficoltà sempre maggiori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino