VERONA - Sta provocando polemiche a Verona la vicenda che riguarderebbe la "sponsorizzazione" da parte del vescovo, Giuseppe Zenti, di una candidata iscritta alla Lega, Monica...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Al centro del caso una mail che l'alto prelato avrebbe prima inviato, e poi "stoppato", chiedendo a 400 insegnanti di religione (tra cui molti parroci) di prendere in esame una riflessione del progetto culturale diocesano sul tema del sociale debole, cioè i poveri, e sulla scuola paritaria di ispirazione cristiana. Con una nota finale, come riporta il quotidiano l'Arena, Zenti avrebbe caldeggiato, in particolare, la candidatura di Lavarini per l'attenzione nel suo programma alla difesa delle famiglie in stato di difficoltà socioeconomica ed educativa.
L'imbarazzo per il clamore suscitato dalla questione, però, avrebbe spinto il vescovo a "stoppare" la mail chiedendo di non prenderla in considerazione, e ad annullare in tutta fretta, senza nessuna spiegazione, una conferenza stampa prevista per oggi in cui avrebbe dovuto chiarire la questione.
«Avevamo sempre sentito parlare di santini elettorali, ma qui si esagera»: Jacopo Berti, candidato alla presidenza della Regione Veneto per il Movimento 5 Stelle, commenta così la notizia. «Non sarà certo un santino in più, anche se pesante come quello del vescovo di Verona a cambiare gli equilibri.
«Quanto accaduto nella Chiesa di Verona sembra non avere precedenti, almeno negli ultimi decenni - attacca Francesca Businarolo, deputata del Movimento 5 Stelle -. Un'indicazione netta precisa, da parte del vescovo Zenti, a sostegno di un tesserato leghista che milita nella lista civica di Zaia». Una iniziativa di indirizzamento dei voti cattolici che Businarolo reputa «quantomeno inopportuna» per quello «che dovrebbe essere un pastore d'anime». Paradossale poi, per la deputata, «l'indicazione per un candidato vicino alla Lega, partito che non si è certo distinto per l'attenzione al "sociale debole": quando il "sociale debole" arriva sui barconi, in fuga dalla guerra, l'unica priorità per quel partito è quella di rimandarlo al mittente, con buona pace delle indicazioni di Papa Francesco e di centinaia di parroci impiegati nell'accoglienza vera». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino