UDINE - Si avvia a compierne novanta «l'Allegria», trattoria del centro storico udinese in via Grazzano. E, nell'approssimarsi della ricorrenza, comincia a fare festa con la...
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Si tratta di iniziativa tesa e ricordare il ruolo avuto da questo pubblico ritrovo cittadino, il quale ha costituito riferimento non solo per quelli di borgo Grazzano ma per tanta gente friulana. Lo aveva aperto nel 1925 Luigi Mansutti, sacrestano della dirimpettaia chiesa di San Giorgio Maggiore: per questo viene chiamata ancora da molti «al Muini». All'inizio degli anni Cinquanta è entrato in scena Mario Di Lenardo da Resia con in cucina la sorella Elena, tanto abile ai fornelli da fare considerare «l'Allegria» tappa obbligata per buongustai.
Cominciando poi dall'Ottanta al suo fianco si sono schierati i suoi figli Emilio e Angela che, da allora, ne curano la gestione (adesso con cuoco il codroipese Paolo Danelon affiancato da Deborah Innocente) continuando la tradizione familiare anche se adesso la mamma non c'è più e, dai primi anni Duemila, il loro locale ha subito una fondamentale trasformazione diventando albergo dotato di una ventina di moderne camere ed altri servizi. Comunque la trattoria rimane, così come i campi di bocce che resistono a dispetto del tempo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino