Innovazioni a basso impatto ambientale per il trattamento della frutta sono al centro del progetto di ricerca nazionale "Ager-Stayfresh", coordinato dall'Università di Udine,...
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Cinque le soluzioni definite dal progetto, diretto da Maria Cristina Nicoli, docente di Tecnologie alimentari all'ateneo friulano: l'impiego di antagonisti naturali al posto dei fitofarmaci, l'utilizzo di tecnologie "green" per estendere la vita commerciale della frutta di IV gamma, mediante sistemi di bioconservazione o trattamenti fisici quali radiazioni luminose, trattamenti ipobarici e atmosfere protettive non convenzionali a base di oli essenziali quali cedro, timo e origano.
Il progetto prevede, ancora, l'applicazione sistematica di sistemi di indagini e monitoraggio rapidi della presenza di microrganismi patogeni in tutte le fasi della filiera, l'adozione di sistemi di valutazione della qualità del prodotto in tempo reale, e infine la valutazione dell'impatto ambientale della filiera attraverso la metodologia di «valutazione del ciclo di vita» (LCA - Life Cycle Assessment). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino