In città arrivano a decine ogni giorno, sono i richiedenti asilo che quotidianamente varcano le soglie di Udine e l'emergenza si fa sempre più pressante. Il sindaco Furio...
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«La problematica - ricorda il parlamentare - è stata evidenziata già mesi fa dal sindaco di Gorizia, ma rientra in un contesto di tragedia internazionale».
Brandolin ha così invitato Honsell a inviare una relazione a Roma sulla situazione udinese, in modo da interessare direttamente anche il Governo, «perché - spiega - la specificità del problema a Udine c'è tutta» e il riferimento va ai profughi fotosegnalati in città che, «se individuati in un altro Paese, vengono rispediti a Udine».
Ma la responsabilità fa capo a tutti i paesi dell'Ue che hanno sottoscritto l'accordo di Schengen e anche su questo fronte Brandolin puntualizza: «Contrariamente a quanto pensano tanti italiani e politici, non è vero che gli altri Paesi non si fanno carico dei richiedenti asilo»; il deputato preferisce guardare in casa puntando il dito contro il vicino Veneto che non si «occupa del problema» e contro l'Italia «furbetta che manda queste persone nel NordEuropa». L'impegno ad affrontare l'emergenza udinese c'è, andando incontro alle richieste formulate da Palazzo D'Aronco, in primis l'aiuto agli enti locali che non devono essere abbandonati. Honsell chiede pure l'istituzione di una commissione parlamentare e la rivisitazione dei rapporti bilaterali con gli altri Paesi Ue per l'applicazione del protocollo di Dublino.
Chiara anche la posizione del centrodestra cittadino, rappresentato all'incontro con i parlamentati dal leghista Mario Pittoni. «I richiedenti asilo vanno fermati sull'altra sponda del Mediterraneo» e una mozione in tal senso verrà discussa oggi in consiglio comunale.
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Il Gazzettino