Cesare, il baby inventore low cost: a 15 anni è un mago delle start up

Cesare, il baby inventore low cost: a 15 anni è un mago delle start up
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VICENZA - Si descrive come "Maker, liceale e blogger, classe 1999. Ho una stampante 3D che ho costruito a 13 anni e che ormai lavora senza sosta. Amo il DIY (do it yourself), è la mia linfa vitale. Pianista, ex clarinettista e nuotatore 90 minuti alla settimana". Cesare Cacitti, 15 anni, residente a Dueville (Vi) non svela però il suo sogno nel cassetto: dare vita ad una "Start up" per mettere a frutto le sue abilità. A "Make faire", grande evento di innovazione tenutosi a Roma, ha stupito tutti per la sua invenzione e per aver fatto tutto da solo.








Perchè proprio una stampante 3D?

«Ho avuto una passione per l’elettronica fin da piccolo, a 6 anni mi hanno regalato un kit e ricordo che mi aveva affascinato. Così ho cominciato a cercare sul web e ho visto i video sulle stampanti 3D. Incredibili: il fatto di poter riprodurre un oggetto e di poterne fare uno tutto per me, mi elettrizzava».



Come hai iniziato?

«Sono andato alle Fiere dell’elettronica dove ho cercato di capire. Poi ho imparato l’inglese altrimenti non avrei potuto leggere tutto quello che veniva pubblicato all’estero». Vai al Liceo? Ti piace la scuola? «Faccio la seconda Liceo scientifico. Si mi piace, a volte mi annoio un po’ quando fanno cose che già so»



La prima cosa che hai stampato?

«Un cubetto. Non aveva senso, ma solo per provarla. Poi una paletta per l’anemometro di mia nonna. Si era rotta e ho pensato fosse una buona idea rifarla. Ho tirato giù una paletta funzionante e l’ho riprodotta. Poi ho realizzato porta penne, cuscinetti a sfera. Sto cercando di stampare un vaso per i fiori con i petali che si muovono e la luce dentro. So che dovrò studiare, probabilmente Ingegneria, mamma e papà ci tengono e mi lasciano seguire i miei interessi, a patto che la scuola non venga mai in secondo piano».



Non sei un po’ piccolo per sognare già un’azienda?

«Forse per l’Italia, ma se guardiano gli Usa no. In rete trovo tanti ragazzi come me che hanno dato vita a "Start up" e anche di successo». Navighi molto nella rete? «Sì, ci sono parecchi forum, gruppi su Facebook e Google. Per chi non conosce questo mondo, pare di nicchia, ma le "Start up" sono fenomeni di massa. Anche se non da noi».



I tuoi compagni di classe hanno visto la tua stampante 3D?

«L’ho portata ad una assemblea, erano tutti molto curiosi. I professori sono stati molto gentili, mi hanno fatto domande, erano interessati».



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Il Gazzettino