Cortina, morti due scialpinisti trevigiani: travolti da una valanga sul Cristallo

Le ricerche (Ansa)
BELLUNO - Sono stati trovati morti due scialpinisti trevigiani che non sono rientrati da una escursione nel gruppo del Monte Cristallo, nella zona di Cortina d'Ampezzo (Belluno)....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BELLUNO - Sono stati trovati morti due scialpinisti trevigiani che non sono rientrati da una escursione nel gruppo del Monte Cristallo, nella zona di Cortina d'Ampezzo (Belluno). Il ritardo nel rientro alle loro abitazioni aveva fatto scattare l'allarme alla centrale del Suem 118 di Pieve di Cadore già nella tarda serata di ieri.




I cadaveri dei due scialpinisti sono stati individuati sotto una valanga caduta lungo il Canale Bernardi a quota 2.200 metri. Uno dei due è stato trovato dal Soccorso alpino grazie alla ricezione del segnale dell'Arva ancora acceso, mentre il secondo con l'ausilio di un cane da valanga.



I due scialpinisti morti sul Cristallo solo Mario Sardi, 48 anni, di Treviso, e Giovanni Gellera, 50 anni, di Conegliano (Treviso). Sardi era istruttore di scialpinismo, Gellera un imprenditore.



Nel 2009 Gallera venne accusato di aver provocato una slavina sciando fuoripista. È un destino bizzarro, quasi da tragedia greca, quello che ha accompagnato Gellera dal 25 gennaio 2009, quando venne denunciato, processato e poi assolto (pur avendo ammesso parzialmente l'imprudenza), per aver causato, sciando fuoripista, tre slavine sulla pista Forcella Rossa di Ra Valles, per fortuna senza vittime, per le quali si mobilitarono 60 volontari con l'ausilio degli elicotteri.



La ricostruzione dei fatti. Secondo una prima ricostruzione, i due scialpinisti stavano percorrendo con gli sci il traverso alla base del canale Bernardi per raggiungere il punto in cui, sci alla mano, si risale con gli scarponi. Quando si sono mossi, sotto i loro piedi si è staccato un lastrone di accumulo di neve che li ha trascinati a valle per quasi 300 metri. Un incidente che si è verificato in un inverno caratterizzato da poca neve sulle cime di Cortina. Ma anche 20 centimetri, con il vento - ammonisce Mauro Dapoz, Capo stazione di Cortina del Corpo nazionale Soccorso alpino - formano grosse creste sugli strapiombi, in cima alle montagne. «Basta un primo giorno di caldo - spiega - e queste creste si staccano». Sull'ipotesi che i due abbiano commesso un'imprudenza, Dapoz non si sbilancia. «È difficile valutare - dice -. Questi li conoscevamo, erano bravi ragazzi, andavano spesso a fare scialpinismo. Però qualche volta bisognerebbe fermarsi un po' prima». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino