Il Cellina miete un'altra vittima: cane muore inghiottito dal canale

Il Cellina miete un'altra vittima: cane muore inghiottito dal canale
BELLUNO - Nemmeno i vigili del fuoco di Belluno sono riusciti ieri mattina a salvare il setter inglese finito nel canale Cellina. Da quelle acque, caratterizzate dalla forte...

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BELLUNO - Nemmeno i vigili del fuoco di Belluno sono riusciti ieri mattina a salvare il setter inglese finito nel canale Cellina. Da quelle acque, caratterizzate dalla forte corrente, l’animale non è più uscito. È morto, inghiottito, ed è stato successivamente recuperato dai vigili del fuoco a Paludi di Pieve d’Alpago. Il canale è tristemente noto per una lunga sequenza di casi simili succedutisi negli anni.




L’allarme ieri intorno alle 10 e 10 quando una donna ha chiamato il 115 chiedendo aiuto per l’animale che era vivo nel Cellina all’altezza di Soccher. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, ma il setter non ce l’ha fatta. Era saltato in acqua forse per seguire una «preda» visto che il setter femmina era a caccia con il suo padrone. Una battuta come tante altre volte, nei pressi delle acque che solo apparentemente placide. Poi la caduta, proprio in una zona in cui la rete di protezione del canale non c’era, dalle parti di Soccher, dove è stato visto cadere dalla passante che ha dato l’allarme. Difficile, se non impossibile, risalire gli argini: poi la fine. La corrente lo ha portato via all’altezza di Paludi: lì è arrivato il personale die vigili del fuoco con le attrezzature idonee è entrato in acqua utilizzando le scalette, che ci sono in alcune aree. I vigili del fuoco si sono calati con la tuta da soccorso fluviale e con la corda di sicurezza. Hanno recuperato l’animale ormai morto e lo hanno consegnato al suo padrone.



Diversi anni fa, clamoroso fu il caso del compianto notaio Vallunga che, per salvare i suoi cani, finiti nel canale al pari del giovane setter di ieri, non è poi più stato in grado di uscire. Si è salvato dopo essersi agganciato con due dita in una fessura tra il cemento delle sponde, mentre qualcuno, sentendo le grida di aiuto, accorreva per tirarlo fuori. Allora andò bene, sia per il notaio sia per i suoi due cani che, da soli, riuscirono ad uscire. Ieri mattina purtroppo no. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino