Bild: «Aperta inchiesta su Bertone in Vaticano per appropriazione indebita». Ma il cardinale smentisce

Il cardinale Tarcisio Bertone
Il Vaticano ha aperto una inchiesta sull'ex segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, per appropriazione indebita. È quanto scrive il tabloid tedesco Bild, secondo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Vaticano ha aperto una inchiesta sull'ex segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, per appropriazione indebita. È quanto scrive il tabloid tedesco Bild, secondo il quale il cardinale sarebbe sospettato di essersi appropriato indebitamente di 15 milioni di euro da conti vaticani. Bild cita fonti non ufficiali vaticane.




Bild riferisce che ad una domanda del tabloid, il direttore dell'Autorità di informazione finanziaria del Vaticano, Renè Bruelhart, ha sostenuto di non poter «nè confermare nè smentire» la notizia sull'indagine vaticana relativa al cardinale Bertone.




I soldi di cui si sarebbe appropriato Bertone sarebbero andati a un produttore televisivo amico dell'ex segretario di Stato del Vaticano. L'operazione sarebbe avvenuta «nel dicembre 2012 con una obbligazione convertibile». La transazione si sarebbe fatta nonostante la resistenza della banca vaticana, e sotto la pressione di Bertone.



Il Vaticano avrebbe subito circa 20 milioni di euro di danni a causa della svendita di parte del suo patrimonio immobiliare.



La smentita di Bertone. Il cardinale Tarcisio Bertone, interpellato dall'Adnkronos, ha smentito decisamente le accuse, poichè, ha detto, «la convenzione dello Ior con la società Lux Vide è stata discussa e approvata dalla commissione cardinalizia di vigilanza e dal consiglio di sovrintendenza nella riunione del 4 dicembre 2013, come dimostra il verbale relativo».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino