Bendin (Ncd): «Sì all'area vasta unita al Veronese»

Bendin (Ncd): «Sì all'area vasta unita al Veronese»
«La ripresa dell'Italia dalla grave crisi degli ultimi anni e lo sviluppo dell'economia del Paese passano necessariamente attraverso un nuovo modello di Stato dotato di un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La ripresa dell'Italia dalla grave crisi degli ultimi anni e lo sviluppo dell'economia del Paese passano necessariamente attraverso un nuovo modello di Stato dotato di un sistema burocratico più leggero rispetto a quello attuale e da un assetto istituzionale semplificato. Nella riorganizzazione del territorio non vanno tuttavia perse di vista le singole specificità».

Lo ha detto Iginio Bendin, candidato polesano alle elezioni europee 2014 ed esponente del Nuovo centrodestra, intervenendo sul dibattito aperto dal Gazzettino in tema di area vasta polesana.
Secondo Bendin, perché il Paese sia più efficiente, è necessario che tutti i livelli istituzionali siano in grado di prendere decisioni tempestive ed efficaci. In questo quadro si inserisce la proposta di un'area vasta polesana che raggruppi 27 comuni altopolesani con quelli bassoveronesi.
«Ma come ha ben sottolineato il vicepresidente Zorzato – ha aggiunto Bendin – il territorio deve essere favorito. Ecco perché l'area vasta deve mettere insieme territori omogenei per caratteristiche geografiche, demografiche e socio-culturali».
Bendin ha dato il proprio massimo assenso al progetto: «La scelta politica e programmatica deve vederci vicini all'asse veronese. Questo ci darà la possibilità di accedere a economie europee e a nuovi finanziamenti. Un percorso di sviluppo che parte da una richiesta del territorio, perché il progetto va gestito politicamente».
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino