BELLUNO - «Je ne suis pas Charlie, che Iddio punisca questi individui che hanno offeso il nostro profeta Allah». È solo uno dei commenti dopo la strage di Parigi di Anass Abu...
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Per questo anche per il marocchino-bellunese Anass Jaffar ieri è partito dal Ministro dell’Interno un decreto di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo, dopo quello eseguito dai carabinieri dei Ros a Pordenone nei confronti di Arslan Osmanoski, 29 anni, cittadino macedone. Tuttavia per Anass Jaffar non è stato eseguito in quanto il 26enne si troverebbe in Marocco già da diversi mesi, essendo originario di Casablanca.
Nei mesi scorsi, si era mosso tra Belluno e Ponte nelle Alpi, frequentando il centro culturale islamico con moschea Assalam Pace. È qui che aveva conosciuto sia l’imbianchino bosniaco Ismar Mesinovic, che l’operaio macedone Munifer Karamaleski, i due islamici partiti per la Siria per arruolarsi nell’Isis: Mesinovic è morto in combattimento e a dare la notizia era stato proprio Jaffar con un messaggio del 13 gennaio sulla pagina Facebook "La scienza del Corano", da lui stesso curata.
Il Gazzettino