Bella Ciao vietata, il Pd: via il prefetto

Bella Ciao vietata, il Pd: via il prefetto
Un polverone che ha indotto la Prefettura a fare un passo indietro...

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Un polverone che ha indotto la Prefettura a fare un passo indietro anche se ancora non definitivo, ha spinto il deputato del Pd, Lodovico Sonego a chiedere la testa del prefetto Pierfrancesco Galante con una interrogazione al Ministro dell'Interno e potrebbe consentire al sindaco Claudio Pedrotti, dopo il passo falso dell'altro giorno, di rimettersi al centro della discussione. Motivo del contendere il divieto di cantare Bella Ciao all'interno della commemorazione ufficiale del 25 Aprile in piazzale Ellero. Una scelta che era stata ratificata dal Comitato per l'ordine e la sicurezza. Al massimo la canzone avrebbe potuto essere intonata al corteo. Ieri la nota della Prefettura. «Si precisa a chiarimento delle argomentazioni emerse nel Comitato che non vi sono motivi ostativi all'esecuzione della canzone "Bella Ciao" in occasione della cerimonia». Resta un fatto: nella nota della Prefettura non si dice in quale momento della cerimonia in piazza sarà suonata Bella Ciao visto che era quello il motivo della censura. Da quanto si è appreso la canzone potrebbe essere suonata alla fine della cerimonia, poco prima del "rompete le righe". Se così fosse (non ci sono però indicazioni ufficiali) il passo indietro della Prefettura sarebbe completo con la "vittoria" dell'Anpi. A mediare oggi con la Provincia (e la Prefettura) su quando inserire Bella Ciao all'interno della cerimonia sarà il sindaco Pedrotti. Chi invece ha alzato il tiro è stato il senatore Lodovico Sonego che ha presentato una interrogazione al Ministro chiedendo l'allontanamento da Pordenone del prefetto Pierfrancesco Galante. «Come da verbale della riunione del Comitato - scrive Sonego - il prefetto non ha mancato di "evidenziare la particolare delicatezza del momento atteso che la celebrazione cadrà nel pieno della campagna elettorale senza trascurare la situazione economico - occupazione, nonchè la presenza sul territorio di elementi che potrebbero approfittare dell'occasione per avere visibilità o, peggio, trascendere con manifestazioni eclatanti". Nel corso della riunione il prefetto - va avanti Sonego - si è rimesso al parere del Comune e della Provincia per stabilire se l'intonazione di Bella Ciao, al termine della manifestazione, costituisca una minaccia per l'ordine e la sicurezza. Udite le posizioni di Comune e Provincia il prefetto ha maturato il convincimento definitivo che l'intonazione di Bella Ciao costituisca nel corso della Festa di Liberazione, una minaccia per la sicurezza e l'ordine pubblico. A quel punto ha deciso che la canzone, inno della Resistenza, non poteva essere intonata. A fronte di tutto questo - ha concluso Sonego - chiedo al Ministro se non ritenga che il prefetto Galante non debba essere allontanato da Pordenone». Ma anche in casa del gruppo Pd non mancano i mal di pancia per come si sono comportati il sindaco e il suo assessore Bruno Zille. Il Pd, oltre a solidarizzare con l'Anpi e a sostenere le richieste di Sonego, ha anche invitato il sindaco a "stare più attento".

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Il Gazzettino