Studenti del Brocchi in Olanda alla gara spaziale. Giudice la Cristoforetti

I sei ragazzi del Brocchi con la professoressa Marta Corà
BASSANO - Sei studenti del liceo Brocchi competeranno nella finale di Zero Robotics a livello internazionale. Sono i ragazzi che hanno programmato i codici che saranno utilizzati...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BASSANO - Sei studenti del liceo Brocchi competeranno nella finale di Zero Robotics a livello internazionale. Sono i ragazzi che hanno programmato i codici che saranno utilizzati per i reali satelliti presenti nella Iss. Guarderanno live il downlink della competizione e vi faranno da giudici gli astronauti Elena Olegovna Serova (Roskosmos), Samantha Cristoforetti (Esa), Barry E. Wilmore (Nasa), presenti al momento nella Iss.




«I ragazzi - spiega la docente Marta Corà - sono Francesco Mikulis Borsoi, Carlo Zen, Giacomo Zonta della 4CSA, Massimiliano Mocellin, Leonardo Cattarin della 4BSA, Andrea Cracco della 5BSA, tutti dell'indirizzo scientifico del Brocchi. Competeranno con studenti di Stati Uniti, altri Paesi europei, Mexico e Russia. La gara si svolge in Olanda, all'Estec, European Space Research and Technology Centre di Noordwijk ».



Zero Robotics http://www.zerorobotics.mit.edu è una competizione, sponsorizzata da Nasa ed Esa, in cui gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado programmano piccoli satelliti affinché volino nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss). I satelliti, denominati Spheres, sono stati originariamente concepiti e costruiti da studenti nello Space System Laboratory del Massachusetts Institute of Technology (Mit). «Questi robot, grandi circa quanto un pallone da basket - prosegue Corà - si muovono utilizzando del gas compresso (CO2). I ricercatori li utilizzano per svolgere manovre di test nello spazio riguardo a sistemi autonomi di aggancio. Volano all'interno della cabina autonomamente, ma sotto la supervisione di un astronauta. Ognuno contiene una batteria, motori, una Cpu e il necessario per navigare».



La competizione di quest'anno si chiama CoronaSpheres ed è ispirata dalle attuali missioni sugli asteroidi. Gli obbiettivi della gara sono la programmazione di questi satelliti affinché facciano foto (virtuali) di alcuni punti su un (virtuale) asteroide. Durante il gioco vi sono delle (virtuali) eruzioni solari che danneggiano la memoria del satellite, e nel caso in cui non siano state prese le dovute precauzioni, possono anche danneggiare il satellite. I satelliti sono completamente salvi solamente nella zona d'ombra, ovvero dietro all'asteroide. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino