Iorio incontra i politici: risparmiatori ora chiamati a salvare la banca Un miliardo e mezzo o valori azzerati

In Comune c'è stato un incontro con Francesco Iorio, dg della Popolare di Vicenza
VICENZA - "Se non interverranno i piccoli risparmiatori vicentini e veneti, la banca rischia di fallire". Parola di Daniele Guarda, capogruppo di maggioranza della lista Unione di...

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VICENZA - "Se non interverranno i piccoli risparmiatori vicentini e veneti, la banca rischia di fallire". Parola di Daniele Guarda, capogruppo di maggioranza della lista Unione di centro con Variati. Il 12 ottobre la politica cittadina ha incontrato Francesco Iorio, consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Vicenza (BpVi) per fare il punto della situazione alla luce delle ultime vicende che hanno portato la procura ad aprire un'inchiesta sull'istituto per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza.




Indagati, tra gli altri, il presidente Gianni Zonin e l'ex dg Samuele Sorato. Un summit a porte chiuse con giunta e capigruppo al termine del quale non sono mancate le critiche. Il più duro è proprio Guarda: "Iorio è stato chiaro: o ci sarà una ricapitalizzazione di un miliardo e mezzo di euro o il valore della banca sarà pari a zero - è il suo commento - Non sono fiducioso. Siamo in un punto di non ritorno. Secondo me, l'operazione che ha portato alla sopravvalutazione delle azioni è stata pianificata da tempo e in malafede".



Ai piccoli azionisti si chiede pazienza e fiducia. "E' questo il punto - prosegue Guarda -. Non mi aspetto che la ricapitalizazione venga sottoscritta da loro, ma solo dai grandi gruppi. Se fossi un socio o un correntista non seguirei i consigli di Iorio. Quando ci si scotta con l'acqua calda, si ha paura anche di quella fredda".



Più fiducioso Francesco Rucco, capogruppo di minoranza di Idea Vicenza. "Sottoscriverei l'aumento di capitale. Il direttore generale di BpVi mi è sembrato determinato e capace. La sua è stata un'analisi accurata. Il suo ragionamento è semplice: se facciamo un sacrificio tutti insieme, la banca ha ottime possibilità di restare nel territorio".



E' chiaro che tutto passa attraverso l'aumento di capitale: "C'è gente che ha perso molti soldi e non può aderire, ma i grandi soci devono attivarsi per salvare l'istituto di credito. Ricordo che ciò che è stato fatto, Iorio lo ha ereditato". Quanto agli esuberi, quest'ultimo non ha usato giri di parole. Nel giro di 5 anni saranno 600, su base volontaria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino