Notte all'addiaccio sui monti, trovato il piccolo Giuseppe

Notte all'addiaccio sui monti, trovato il piccolo Giuseppe
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BELLUNO - Ritrovato Giuseppe Laritonda, il bambino di 8 anni sparito nel nulla su un sentiero finita la processione. Il piccolo, secondo quanto riferito dal comandante dei vigili del fuoco di Belluno, è in discrete condizioni di salute. A ritrovarlo sono stati gli uomini della Forestale lungo la strada che porta a Lorenzago. Giuseppe, di Domegge, era salito fino all’Eremo dei Romiti con la parrocchia. Il bambino era partito con il giovane zio, i compagni e le loro madri. Nel rientrare alle 17, la comitiva è partita a scaglioni, ma lui non era più arrivato.








Da una prima ricostruzione il piccolo ieri nel pomeriggio ha iniziato la discesa dall'Eremo dei Romiti e nel punto dove il sentiero fa una curva a gomito, anziché girare è andato dritto ritrovandosi in una radura. Da lì ha iniziato a vagare, fino a ritrovarsi questa mattina nel bosco sopra la strada che porta a Lorenzago di Cadore.



IN BRACCIO A PAPA'

È visibilmente stanco e non si stacca dalle braccia del papà dopo la notte passata all'addiaccio il piccolo Giuseppe. Il bambino, che appare in discrete condizioni di salute, è stato accompagnato nel posto medico che era stato allestito ieri nel centro di coordinamento dei soccorsi, a Domegge di Cadore.


«Il bambino - racconta Mirko Zago, uno dei vigili del fuoco che ha partecipato alle ricerche dalla notte scorsa - è stato ritrovato lungo la strada che porta a Lorenzago, la stessa che era stata perlustrata minuziosamente già ieri». «Evidentemente - prosegue - si trovava ad una altezza superiore ed è riuscito a scendere da solo sino a raggiungere la strada, capendo che era il modo migliore per farsi raggiungere».















L'APPLAUSO


Quando è sceso dalla macchina dei soccorritori un lungo applauso ha accompagnato l'arrivo del bimbo. Il piccolo, racconta Gian Mario Meneghin, capo del Soccorso alpino del Centro Cadore, non ha versato una lacrima ma è apparso visibilmente frastornato. «Guardava quasi stranito tutta la gente, centinaia di persone, che lo aspettava a Domegge, nel punto di raccolta dei soccorsi - dice - . Sicuramente frastornato dagli applausi, dal rumore degli elicotteri e dall'abbaio dei cani che lo stavano cercando da ieri». «Il suo ritrovamento - conclude Meneghin - è stata una vittoria per tutti noi».
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Il Gazzettino