Trump accusa la Federal Reserve: «È impazzita»

Giornata nera a Wall Street, Trump accusa la Federal reserve: «Sono impazziti»
Mercoledì nero a Wall Street, che chiude la sua peggiore seduta degli ultimi otto mesi: era infatti da febbraio che gli indici non registravano un calo così forte. A...

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Mercoledì nero a Wall Street, che chiude la sua peggiore seduta degli ultimi otto mesi: era infatti da febbraio che gli indici non registravano un calo così forte. A pesare è l'ondata di vendite sui tecnologici, che affonda i listini americani già preoccupati per il balzo dei rendimenti sui Treasury e l'impatto dei dazi sulle trimestrali. Il forte calo alimenta i timori degli investitori che, nell'incertezza, iniziano a sospettare che la battuta d'arresto non sia uno stop momentaneo. La Casa Bianca non si dice preoccupata.


«È una correzione in un mercato al rialzo, probabilmente è salutare. Passerà»: i «fondamentali dell'economia americana sono solidi» grazie alle politiche di Donald Trump, spiega la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders. Il presidente parlando di «correzione che aspettavamo da tempo», coglie l'occasione per attaccare nuovamente la Fed: «È impazzita» con una politica monetaria troppo stress, dice ribadendo la sua contrarietà ai rialzi graduali dei tassi di interesse. La seduta a Wall Street si chiude in profondo rosso.

Il Dow Jones chiude perdendo il 3,10%, più di 800 punti, a 25.612,13 punti. Il Nasdaq cede il 4,08% a 7.422,05 punti in quello che è la sua seduta peggiore dalla Brexit. Lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,27% a 2.786,22 punti. I tecnologici sono il settore più colpito, e sperimentano la giornata peggiore dal 2011, con gli investitori che li 'scaricanò e si spostano verso titoli ritenuti più sicuri. Un cambio di rotta innescato dal balzo dei rendimenti sui titoli di stato americani e dalla politica monetaria più stringente da parte della Fed. Fattori questi che sono andati a complicare un quadro già difficile e fatto dal rallentamento del mercato immobiliare e delle vendite di auto, ritenuti indicatori dello stato di salute dell'economia americana.


E soprattutto dall'alzarsi dei toni nella guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Le tensioni in Europa, con tutte la piazze finanziarie del Vecchio continente in rosso e Milano in calo dell'1,71%, contribuiscono poi ad aumentare il nervosismo degli investitori, che attendono con impazienza la stagione delle trimestrali ormai dietro l'angolo. Fra i singoli titoli Amazon perde il 6,15%, Apple e Google il 4,63%. Facebook cede il 4,13% mentre Twitter affonda dell'8,47%. In forte calo anche Netflix, che cede l'8,38%. Microsoft arretra del 5,43%.
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Il Gazzettino