Venezuela al voto, Maduro favorito ma il Paese è sull'orlo del collasso

Maduro (a destra) con il vicepresidente El Haissami
Scontri con morti nelle carceri, donne in fuga per andare a partorire in Brasile, opposizione silenziata. Si apre così il voto per l'elezione del nuovo presidente del...

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Scontri con morti nelle carceri, donne in fuga per andare a partorire in Brasile, opposizione silenziata. Si apre così il voto per l'elezione del nuovo presidente del Venezuela. Maduro punta ad essere rieletto nonostante le accuse di guidare un regime autoritario e di volere elezioni farsa. Le opposizioni si sono rifiutate di partecipare, parlando di brogli e invitando gli elettori a non votare, lasciando quindi il leader a confrontarsi con l'ultraliberista Henri Falcon e il pastore evangelico Javier Bertucci. Gli oltre 22 milioni di elettori chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente, si trovano quindi davanti un Venezuela logorato da una crisi gravissima, con un'inflazione in crescita e gravi carenze di cibo.


Una situazione che, secondo molti osservatori, rischia di provocare una delle maggiori crisi umanitarie degli ultimi decenni in quell'area. Il Venezuela sta infatti vivendo la più alta inflazione al mondo. Le stime del Fondo Monetario Internazionale dello scorso aprile parlano addirittura del 13.000 per cento, a fronte di una contrazione del Pil pari al 15 % e una forte emigrazione verso i Paesi confinanti. Il risultato di queste elezioni, inoltre, non sarà riconosciuto da Stati Uniti, Unione Europea e dai 14 Paesi dell'America Latina, perché convocate dall'Assemblea Nazionale Costituente (ANC), un organo straordinario eletto nel 2017 in un'elezione anch'essa messa in dubbio a livello internazionale.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino