Guerra Ucraina, sanzioni Ue a Mosca: nel mirino anche il figlio di Medvedev e la cugina di Putin. E c'è il blocco dell'export dei diamanti

Pronto il nuovo pacchetto di restrizioni, che sarà approvato a dicembre

L'ex presidente russo Dmitry Medvedev con il figlio Ilya
Divieto di importazione dei diamanti da Mosca, embargo per il Gpl russo e sanzioni verso altre 72 società e 47 persone, tra cui il figlio dell’ex presidente Dmitry...

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Divieto di importazione dei diamanti da Mosca, embargo per il Gpl russo e sanzioni verso altre 72 società e 47 persone, tra cui il figlio dell’ex presidente Dmitry Medvedev e una cugina di Vladimir Putin. E’ il nuovo pacchetto di sanzioni - il 12° - che la Commissione europea sta preparando in soccorso dell’Ucraina per provare a soffocare l’economia del Cremlino.

Una stretta che priverebbe le casse russe di una cifra stimata intorno ai 4,5 miliardi di euro. Il pacchetto, che andrà in approvazione nel prossimo vertice di dicembre, è destinato ad aumentare la frattura tra lo Zar e il Vecchio Continente. Anche perché, come anticipato, al di là delle ripercussioni economiche, va a toccare direttamente le famiglie di Putin e del suo predecessore.

 

Tra le 47 persone che la Commissione vuole sanzionare c'è infatti anche Anna Tsivileva, cugina del presidente, che presiede la fondazione “Difensori della patria”, in prima linea per sostenere i soldati russi che combattono in Ucraina. E nella stessa lista c’è anche Ilya Medvedev, che per nome e data di nascita corrisponde all'unico figlio dell'ex presidente, preso di mira, a quanto pare, per aver orchestrato una campagna di disinformazione e di propaganda durante l’invasione in Ucraina.

Anna Tsivileva, cugina di Vladimir Putin

La battaglia sui diamanti

Ma il cuore del 12° pacchetto di sanzioni resta il divieto totale della vendita all'interno del blocco Ue di diamanti grezzi russi e di gioielli impreziositi dalle gemme provenienti dalle miniere siberiane. Divieto di cui si parlava dallo scorso anno, ma che è diventato realtà solo dopo che il Belgio, sede del polo mondiale dei diamanti di Anversa, ha ritirato le sue obiezioni in estate. Secondo gli esperti di Anversa il blocco ai diamanti russi farà crollare anche gli affari belgi del 30%, da qui le resistenze dei mesi scorsi: e per questo i rappresentanti dei Paesi del G7 sono attualmente proprio ad Anversa per studiare i dettagli del divieto limitando il più possibile i danni al polo mondiale.

Putin, la guerra dei diamanti (in cambio delle armi): Mosca vuole le miniere dei Wagner

Secondo una proposta avanzata dallo stesso Belgio, a tutti i diamanti superiori a una certa dimensione (la forbice dovrebbe essere tra 0,5 e un carato), verrà assegnato un identificatore univoco tramite un blockchain che ne mostri la provenienza. Ciò finirebbe per interessare una quota compresa tra l'80% e il 90% dei diamanti del mondo e darebbe immediatamente ai grossisti e ai venditori al dettaglio la possibilità di distinguere immediatamente i diamanti legali da quelli illegali.

 

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Il Gazzettino