Siria, Turchia pronta all'offensiva: bombe al confine con l'Iraq

Turchia verso invasione nord Siria, Trump: «Via da guerre ridicole, riportiamo a casa i soldati»
Tutto pronto in Siria per l'offensiva della Turchia contro le milizie curde dell'Ypg. «Tutte le preparazioni sono state completate per l'operazione», ha...

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Tutto pronto in Siria per l'offensiva della Turchia contro le milizie curde dell'Ypg. «Tutte le preparazioni sono state completate per l'operazione», ha reso noto via Twitter il ministero della Difesa di Ankara. «La creazione di una zona di sicurezza/corridoio di pace è essenziale per la sicurezza dei siriani e la pace e stabilità della regione. Le forze di sicurezza turche - prosegue la Difesa - non tollereranno la creazione di un corridoio del terrore ai nostri confini».


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«Il nostro messaggio alla comunità internazionale è chiaro. La Turchia non è un Paese che agisce sotto minaccia», ha detto il vicepresidente turco, Fuat Oktay, riferendosi alle parole di Donald Trump su eventuali choc all'economia turca in caso il governo di Recep Tayyip Erdogan superi «i limiti» nell'imminente operazione militare contro le milizie curde dell'Ypg nel nord-est della Siria. Quando si tratta della sua «sicurezza, la Turchia segue la propria strada» e lo fa «a qualunque prezzo», ha aggiunto Oktay, intervenendo a una cerimonia di apertura dell'anno accademico ad Ankara.

Le forze militari curdo-siriane non escludono di collaborare con il governo di Damasco in funzione anti-turca. Lo ha detto oggi Mazlum Abdi, comandante in capo delle forze curdo-siriane nel nord-est della Siria, ribadendo un concetto già espresso nei mesi scorsi di fronte alle insistenti minacce militari turche. «Stiamo considerando una partnership col presidente siriano Bashar al Assad con l'obiettivo di combattere le forze turche», ha detto Abdi.

Intanto, come riferisce l'agenzia Sana, l'artiglieria turca ha colpito nella notte la regione nord-orientale siriana al confine con l'Iraq. Gli Stati Uniti smentiscono il ritiro delle truppe dalla Siria: «verranno ricollocati in altre basi solo 50-100 uomini delle forze speciali». 


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Il Gazzettino