Terremoto, cosa sono le "luci telluriche" avvistate in Messico? Le tre ipotesi della scienza

Intensi bagliori nel cielo, simili ai lampi che si vedono durante un temporale, in concomitanza di una forte scossa di terremoto. Si tratta delle cosiddette "luci...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Intensi bagliori nel cielo, simili ai lampi che si vedono durante un temporale, in concomitanza di una forte scossa di terremoto. Si tratta delle cosiddette "luci telluriche" (o "luci sismische"), avvistate a Città del Messico durante il sisma di magnitudo 7 che ha colpito il Paese centroamericano nella notte fra martedì e mercoledì, e riprese dagli smartphone di migliaia di cittadini increduli e spaventati. Un fenomeno sul quale la scienza non ha ancora dato una risposta certa e che lascia perplesso più di un esperto, nonostante le sempre più frequenti segnalazioni.

Messico, l'alluvione uccide 17 pazienti del reparto Covid. Poi il terremoto 7.1, e scatta allarme tsunami ad Acapulco

Luci telluriche, le tre ipotesi proposte da Ingv

Durante i terremoti, generalmente di intensità superiore ai 5.0 gradi della scala Richter, di notte è possibile vedere delle intense luci nel cielo, che sembrano muoversi dal basso verso l'altro, illuminando l'atmosferra di una gamma di colori che può andare dal blu al verde. Secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) alla base del fenomeno delle "luci teluriche" ci potrebbe essere la generazione di campi elettrici intensi per piezoelettricità, a causa dei movimenti tettonici delle rocce contenenti quarzo. Un'altra ipotesi proposta dall'Ingv è quella della ionizzazione dell’ossigeno contenuto in alcuni tipi di rocce, prima e durante la scossa: gli ioni, dopo aver attraversato la roccia, entrerebbero in contatto con l'atmsofera, trasformando porzioni d'aria in pacchetti di plasma emettenti luce. Secondo altre ricerche, le "luci telluriche" potrebbero dipendere dall’angolazione della faglia.

 

Le segnalazioni nella storia

Se è vero che smartphone e social network hanno moltiplicato le segnalazioni delle "luci telluriche", è altrettanto vero che questo fenomeno è noto da sempre: Plinio il vecchio, duemila anni fa, nella sua "Historia Naturalis", descrisse un evento luminoso nel corso di un terremoto del 91 a.C.. Testimonianze sono presenti anche nel Medioevo, mentre a partire dal 1900 il fenomeno delle "luci sismiche" è stato seganalato più o meno in tutto il mondo, dal Canada al Giappone, a dimostrazione del fatto che non si tratta di casi isolati, ma di un fenomeno da approfondire e studiare seriamente.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino