Corea del Nord, studenti parlano in dialetto di Seul: il regime di Kim li condanna ai lavori forzati in miniera

La storia riportata da Radio Free Asia. I giovani - espulsi dalla scuola - accusati di aver utilizzato termini sudcoreani

Corea del Nord, studenti parlano in dialetto di Seul: il regime di Kim li condanna ai lavori forzati in miniera
Espulsi da scuola, arrestati e spediti a lavorare in una miniera di carbone perché utilizzavano un modo di parlare troppo simile a quello di Seul. Protagonisti quattro...

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Espulsi da scuola, arrestati e spediti a lavorare in una miniera di carbone perché utilizzavano un modo di parlare troppo simile a quello di Seul. Protagonisti quattro studenti nordcoreani vittime - come raccontato da Radio Free Asia e riportato dai tabloid britannici - del regime autoritario di Kim Jong-un. Parlare in un dialetto di Seul è uan "moda" per i giovani della Corea del Nord, ma per il regime di Pyongyang è considerato controrivoluzionario e dunque passibile di punizione.

 

Studenti condannati ai lavori in miniera

Una stretta autoritaria che già il mese scorso avrebbe prodotto interventi punitivi anche più pesanti: due adolescenti sarebbero stati uccisi infatti per aver guardato film sudcoreani. I due ragazzi, di età compresa tra i 16 ei 17 anni, sarebbero stati giustiziati davanti alla gente nei pressi di un aeroporto a Hyesan.

 

 

La linea dura di Kim

Kim Jong-un è noto per aver intrapreso una linea dura nei confronti dei tentativi di importare nel Paese musica, film o programmi televisivi stranieri. E il destino per i "contrabbandieri" sarebbe la condanna a morta. Contenuti come "Squid Game" o "Crash Landing on You" vengono spesso importati clandestinamente dalla Corea del Sud, "trasportati" su chiavette Usb, ad esempio. Ora la repressione si sposta anche sul modo di parlare.

I quattro studenti accusati di aver parlato «usavando gli accenti più morbidi tipici della gente della Corea del Sud» sono stati mandati a lavorare in una miniera di carbone nella regione di Onsong vicino al confine con la Cina. «Il fenomeno dell'uso di un "accento fantoccio" è definito dal Comitato Centrale come un atto imperdonabile di "simpatia" per il complotto del nemico per infiltrarsi nell'ideologia e nella cultura borghese», riportano alla Radio fonti della provincia di North Hamgyong.

 

Gli studenti accusati

I quattro ragazzi sono stati "scoperti" a dicembre mentre parlavano usando termini sudcoreani. Erano in una sala d'attesa ferroviaria e un agente delle forze dell'ordine li ha sentiti usare una parola che si traduce con "tesoro" con un accento sudcoreano. Il caso è stato portato al comitato provinciale del Partito dei lavoratori della Corea che ha disposto per i gruppo i lavori forzati in miniera.

 

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Il Gazzettino