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Dopo le polemiche, arriva l'ammissione. «Abbiamo sbagliato», dice Steven McCraw, capo del dipartimento di pubblica sicurezza del Texas. La strage di Uvalde si poteva evitare, ma il comandante che ha preso la decisione di non fare irruzione in classe pensava che «non ci fossero bambini a rischio», ha sottolineato il capo della polizia del Texas. «Ovviamente sbagliava», ha aggiunto il colonnello McGraw. Alla domanda se pensasse di dovere delle scuse ai genitori delle piccole vittime ha risposto: «Se pensassi che possa aiutarli, chiederei scusa». Il killer ha sparato almeno 100 colpi.
I bambini hanno chiamato il 911
Ci sono state diverse chiamate al numero di emergenza 911, arrivate anche dai bambini, dopo l'ingresso di Salvador Ramos nella scuoal elementare di Uvalde.
La bufera sulla polizia
Le critiche alla polizia era già montate ieri, trasformandosi in un caso Perché è passata quasi un'ora dall'arrivo di Salvador Ramos nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, e la sua uccisione da parte degli agenti? Perché le squadre speciali non hanno fermato prima la carneficina? Sono le domande che hanno costretto il dipartimento di polizia a indire una conferenza stampa, ammettendo l'errore.
«Entrate! Entrate!», urlavano disperati agli agenti i genitori accorsi fuori dalla scuola, nei video di quei momenti terribili ripresi da testimoni e abitanti. Una folla frustrata dall'inazione della polizia e terrorizzata da quello che poteva accadere. Javier Cazares, la cui figlia di 8 anni Jacklyn è stata uccisa nell'attacco, ha detto che era pronto con altri tre o quattro padri ad entrare nella scuola. «I poliziotti erano impreparati, stavano lì in piedi senza fare nulla», ha accusato, devastato dal dolore. «C'erano molti agenti armati là fuori, potevano entrare velocemente, poteva finire tutto in pochi minuti», ha attaccato il 43enne. E invece ne sono passati dai 40 a oltre un'ora. Un'eternità.
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Il Gazzettino