Disastro Germanwings, gaffe di Lufthansa in lettera ai famigliari: «Vittime non si accorsero di nulla»

Bufera su Lufthansa per una lettera che la compagnia aerea ha inviato ai parenti delle vittime del disastro aereo Germanwings avvenuto sulle Alpi francesi del 2015: nella missiva...

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Bufera su Lufthansa per una lettera che la compagnia aerea ha inviato ai parenti delle vittime del disastro aereo Germanwings avvenuto sulle Alpi francesi del 2015: nella missiva si sostiene che, prima dello schianto, i passeggeri non si sarebbero accorti di nulla e non avrebbero quindi avuto paura di morire. Lo riferisce il quotidiano tedesco Bild sottolineando che la mossa della compagnia potrebbe essere un tentativo di ridurre i risarcimenti alle famiglie dei 150 a bordo del volo 9525 Barcellona-Duesseldorf che si schiantò quattro anni per il suicidio del co-pilota, Andreas Lubitz, in quel momento da solo ai comandi.


Nella lettera si afferma «che i passeggeri non avrebbero avvertito nulla della caduta». Ma la tesi, ricorda la Bild, è smentita anche da quanto affermato dall'avvocato di un parente di due vittime, Elmar Giemulla, secondo cui le registrazioni audio «hanno confermato che nei dieci ultimi minuti del volo» il comandante cercò di sfondare la porta della cabina di pilotaggio per bloccare il suicida (e dando quindi ai passeggeri l'impressione che stesse avvenendo qualcosa di molto grave).

Inoltre «a tratti il velivolo precipitò a 90 km/h mentre in fase di atterraggio sono normali 24 km/h»: una «differenza chiaramente notevole», ha detto l'esperto dando l'idea del lungo panico che si sarebbe vissuto a bordo.

L'avvocato accusa Lufthansa, del cui gruppo fa parte la compagnia low-cost Germanwings, affermando come fosse «chiaro» già all'inizio della formazione di Lubitz che il pilota soffriva di depressione. Il giovane volava grazie a permessi speciali cui non fecero seguito nuove valutazioni delle sue condizioni, come peraltro richiesto da una direttiva dell'aprile 2013, riferisce la Bild segnalando che «in autunno» ci sarà un'udienza sulla richiesta di risarcimento.

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Il Gazzettino