Era giovane, bella e amata da tutti, ma la depressione è un male che non bada a queste cose. Per questo motivo, dopo aver rotto con il fidanzato, aveva deciso di tornare a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La 29enne ex modella Sammi Kearsey, infatti, nel novembre dell'anno scorso si era allontanata dalla casa dei genitori a Cheltenham, nel Regno Unito, per andare in un bosco dove si è tolta la vita dopo aver chiamato il suo ex fidanzato, con cui viveva a Portsmouth: «Non ce la faccio più a vivere, così, va avanti da quando ho 13 anni, sono sbagliata per questo mondo».
Oggi, a distanza di quasi un anno, il dolore e la rabbia sono ancora forti. Come riporta Metro.co.uk, l'ex fidanzato di Sammi, Daniel Coomber, ancora non riesce a darsi pace: «Quel giorno mi mandò tanti messaggi strani, poi mi chiamò e, sentendo il vento di sottofondo, capii che si trovava all'aperto. Non mi volle dire dove si trovava e non siamo riusciti a salvarla». Dietro la morte di Sammi, che aveva anche problemi di alcolismo, ansia e bulimia, emergono però gravi lacune nella sanità, denunciate anche dai genitori della ragazza, John e Jan.
«Sammi aveva provato ad uccidersi già nel febbraio e nell'agosto del 2016, ma per i medici il rischio di suicidio era basso» - commentano amareggiati i coniugi Kearsey - «Ci sono delle leggi speciali ma non sono state applicati: il servizio sanitario nazionale doveva occuparsi di lei, ricoverandola, ma non l'hanno fatto proprio perché il rischio, secondo loro, era basso. Possibile che esista un registro nazionale per le condizioni delle automobili ma non uno per la salute mentale delle persone?». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino