Ue, controlli ai confini dentro area Schengen per massimo due anni e «in casi eccezionali»

La proposta: ma Paese deve giustificare necessità e proporzionalità azione

Ue, controlli ai confini dentro area Schengen per massimo due anni e «in casi eccezionali»
Ogni Stato membro può reintrodurre controlli ai confini all'interno dell'area Schengen «per un periodo di massimo due anni», in casi eccezionali ma...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ogni Stato membro può reintrodurre controlli ai confini all'interno dell'area Schengen «per un periodo di massimo due anni», in casi eccezionali ma «prevedibili». A prevederlo è la proposta di modifica del Codice Schengen approvata dalla Commissione Ue, che si focalizza tra l'altro sul dossier dei movimenti secondari dei migranti.

 

Migranti, bimba di 10 anni annega nel fiume in piena strappata dalle mani della mamma in Croazia

 

Controlli ai confini dentro area Schengen per massimo due anni 

Il Paese membro deve «giustificare la proporzionalità e necessità della sua azione tenendo in considerazione l'impatto sulla libertà di circolazione», si legge nella proposta. L'articolo 25 del Codice Schengen al momento limita la reintroduzione dei controlli per eventi «prevedibili» a massimo 6 mesi.

 

Le misure

Restrizioni ai valichi di frontiera, aumento della sorveglianza e requisiti specifici di asilo. Sono le proposte di Bruxelles per rispondere alla strumentalizzazione dei migranti sulla scia di quanto avvenuto con la Bielorussia. «Abbiamo la responsabilità di garantire che gli Stati membri siano attrezzati per garantire una risposta rapida, coordinata ed europea alle situazioni di crisi, anche quando i migranti sono strumentalizzati», ha sottolineato il vice presidente Ue Margaritis Schinas, aggiungendo che la Commissione Ue sta «introducendo una struttura più permanente nel diritto» che consenta di tipizzare la strumentalizzazione.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino