La piazza francese ha risposto all'appello, oltre un milione di persone sono scese in strada oggi nella prima giornata di protesta contro il progetto di riforma delle pensioni...
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Gilet gialli, un anno dopo a Parigi tornano i Black Bloc: scontri e saccheggi
Parigi, scontri sugli Champs-Elysees: i gilet gialli in strada con gli ambientalisti
Un centinaio, a fine giornata, sono stati i fermi a Parigi, dove una tensione che ha ricordato i fine settimana violenti dei gilet gialli si è registrata a Place de la Republique. Alcune centinaia di black bloc si erano sistemati nella piazza simbolo della Francia, incendiando cassonetti e panchine, attaccando negozi e spaccando vetrine. Il risultato è stato che la testa del corteo si è diretta tranquillamente verso Place de la Nation mentre in molti sono rimasti bloccati dai tafferugli non potendo accedere per un paio d'ore a Republique. Gli scontri sono stati a tratti violenti, ma i più oltranzisti sono rimasti circoscritti nella grande piazza, dove hanno acceso un rogo al centro ma non sono riusciti ad esportare in altre zone i tafferugli. Qualche scontro anche alla fine, prima della dispersione a Place de la Nation. Mentre i cortei sfilavano, nelle stanze del governo e nei quartier generali dei sindacati si pianificavano i prossimi giorni. Già in mattinata è arrivato l'annuncio che la metropolitana di Parigi rimarrà ferma «almeno fino a lunedì».
Qualche lieve miglioramento traspare comunque: oggi tutto era bloccato, domani su alcune linee funzionerà un treno su tre o un treno su quattro durante le ore di punta. I treni circoleranno soltanto al 10% per l'alta velocità, in lieve miglioramento al 15% per rapidi e regionali. Le scuole dovrebbero riaprire, mentre oggi a scioperare è stata circa la metà degli insegnanti. Se il sindacato ha tirato un sospiro di sollievo per l'alta partecipazione e per l'organizzazione che ha comunque lasciato ai margini i black bloc, la comunicazione del governo si è concentrata su prudenza e fermezza. Da un lato è stato annunciato che a metà della prossima settimana Edouard Philippe, concluse le consultazioni con i partner sociali, annuncerà le grandi linee della riforma, che al momento non sono ancora note. Da fonti vicine al governo trapela la volontà di fare concessioni per isolare l'ala dura della protesta, in particolare sulla data di entrata in vigore delle nuove regole. Dall'altra, l'Eliseo ha fatto sapere che Macron è «calmo e determinato nel portare a termine la riforma», sebbene restino «importanti margini di negoziato», ha sottolineato la portavoce del governo, Sibeth Ndiaye. Per sabato è in programma una nuova manifestazione dai contorni ancora incerti.
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Il Gazzettino