Monaco, arrestato 16enne amico del killer: «Conosceva il piano». Sonboly visitò il luogo della strage di Stoccarda del 2009

Un 16enne di origini afghane è stato arrestato in relazione alla strage di Monaco. A renderlo noto è la polizia bavarese, spiegando che le forze...

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Un 16enne di origini afghane è stato arrestato in relazione alla strage di Monaco. A renderlo noto è la polizia bavarese, spiegando che le forze speciali sono entrate in un appartamento nel quartiere Laim e hanno arrestato il ragazzino, che sarebbe un amico di Ali Sonboly, il 18enne tedesco di origini iraniane autore della strage. Il 16enne era già stato ascoltato venerdì, poi, alcune incongruenze e contraddizioni hanno spinto la procura a disporne l'arresto: si sospetta infatti possa essere un complice del 18enne.


Il ragazzo è sospettato di essere stato a conoscenza del piano d'attacco al centro commerciale e di non avere informato le autorità. La polizia ha aggiunto che il 16enne potrebbe aver avuto un anche un ruolo nella pubblicazione del falso annuncio su Facebook in cui si invitavano i ragazzi nel luogo della sparatoria.

Intanto è emerso che Sonboly si era recato a Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola. Nel pc dell'attentatore di Monaco sono state trovate foto del posto. È stato detto in una conferenza stampa della Polizia criminale a Monaco che indaga sulla strage di venerdì. Dietro la strage di Monaco «non c'è nessuna motivazione politica o spinta dall'estero», viene puntualizzato. E' stato inoltre confermato che nel pc di Ali Somboly è stato trovata una copia del manifesto di Breivik, l'assassino di Utoya. Sonboly inoltre aveva scritto un «manifesto», una specie di testamento. 



 

Nessuna delle vittime di Ali Sonboly era nella sua stessa classe, un liceo tecnico, ha precisato il procuratore capo di Monaco Thomas Steinkraus. L'attentatore non ha scelto «specificamente» le sue vittime ma programmava la strage dalla scorsa estate. Secondo gli inquirenti è «solo un caso» il fatto che diverse persone con background da immigrati siano tra le vittime. La circostanza sarebbe legata che solitamente il McDonald's dove è iniziata la strage è frequentato da ragazzi immigrati. Sono stati 60 i colpi esplosi dall'attentatore nel centro commerciale di monaco: 57 di questi sono sicuramente da attribuire alla sua pistola comprata su internet.


L'attentatore era stato oggetto di bullismo da parte dei suoi compagni di classe nel 2012, ha quindi confermato Steinkraus-Koch, aggiungendo che il ragazzo era stato nel 2015 ricoverato in una struttura sanitaria per problemi di sociopatia e difficoltà relazionali ed era ancora in cura per malattie psichiatriche. Nell'appartamento dove il diciottenne viveva con la famiglia sono stati trovati psicofarmaci, ricette e diagnosi di trattamenti sanitari psichiatrici legati a crisi di ansia e disordini psichiatrici.
I genitori dell'assassino di Monaco non sono stati ancora interrogati. Secondo la polizia, il padre avrebbe riconosciuto il figlio in un video della strage che circolava sulla rete. A quel punto è stato lui stesso ad andare in una caserma della polizia a dire che sospettava che il protagonista di quel video e della strage fosse il proprio figlio.


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Il Gazzettino