Tensione al vertice Ue-Turchia sui migranti. All'ultimo minuto Ankara avrebbe avanzato richieste politiche e di ulteriori finanziamenti, oltre ai tre miliardi già...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non ci possono essere discussioni su reinsediamenti diretti dalla Turchia all'Europa, sicuramente non in Ungheria, perchè non c'è possibilità che il governo ungherese faccia alcun tipo di concessione», così il premier ungherese Viktor Orban arrivando al vertice europeo. «Consideriamo che il reinsediamento in Europa sia un errore - dice Orban - se prendiamo i migranti direttamente da Grecia o Turchia è un invito alle danze. Si getta benzina sul fuoco. Poi ne verranno anche di più».
«La Turchia ha salvato quasi 100mila rifugiati nel Mediterraneo» orientale ma «l'Ue deve ancora darci i 3 miliardi di euro promessi quattro mesi fa». Lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mentre a Bruxelles si svolge il summit straordinario Ue-Turchia sui migranti con il premier di Ankara, Ahmet Davutoglu.
Renzi
Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi avrebbe chiesto di inserire nel testo dell'accordo che si sta cercando di raggiungere a Bruxelles tra i capi di Stato e di governo dell'Ue e il governo turco un riferimento al rispetto della libertà di stampa, minacciando in caso contrario di non firmarlo.
Le rotte
«Sono favorevole a dire parole chiare: chiuderemo tutte le rotte, anche quella Balcanica». Lo ha detto il cancelliere austriaco Werner Faymann, al suo arrivo a Bruxelles per il vertice Ue-Turchia sui migranti. «I trafficanti non devono avere alcuna opportunità», ha aggiunto Faymann, per molti è stato finora troppo semplice «lasciar passare le persone». Vienna resta ferma contro la politica del lasciar passare: «Più chiaramente saremo contro, tanto meglio», ha ribadito il cancelliere. Gli accordi con la Turchia sono una buona cosa, ma «se reggeranno lo si vedrà in futuro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino