Veti e controveti all'Interpol. L'87esima assemblea generale in corso a Dubai- più di mille delegati da 195 Paesi, tra cui 40 ministri e 85 capi di...
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Sullo sfondo c'è il caso di Bill Browder, finanziere che negli Stati Uniti guidò una campagna molto dura contro il regime russo e il cui lavoro portò nel 2012 all’approvazione al Congresso statunitense di una legge chiamata Magnitsky Act (dal nome del commercialista Sergei Magnitsky poi trovato morto), volta a limitare l’ingresso negli Stati Uniti dei cittadini russi accusati di violazione dei diritti umani, e rendere pubblici i loro nomi. Nel maggio del 2018, mentre si trovava in Spagna, Browder fu prelevato dalla sua stanza d’albergo da due poliziotti che stavano applicando un mandato d’arresto internazionale nei suoi confronti emanato dalla Russia. Browder, si leggeva nel mandato, era accusato di avere finanziato la campagna elettorale di Hillary Clinton alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2016 con soldi ottenuti in Russia senza pagare le tasse. Browder fu liberato poche ore dopo, ma non era la prima volta che la Russia tentava di arrestarlo usando l’Interpol. Browder teme ancora oggi che la storia possa ripetersi: «Se c’è un caso che mostra come l’Interpol non funzioni è il mio. L’Interpol non è soggetta a nessuna giurisdizione, è totalmente immune a qualsiasi contestazione».
Proprio sul caso Browder Mosca vuole riscrivere la storia della morte di Magnitsky, il commercialista legato all'Hermitage Capital Management del magnate angloamericano William Browder, accusato di essere il mandante dell'omicidio.
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Il Gazzettino