Aveva lasciato il suo lavoro a Kolomna, non lontano da Mosca, ed era volato in Indonesia per aprire, a 37 anni, un nuovo capitolo della sua esistenza. Non sapeva che stava...
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L'ultima volta che qualcuno lo ha visto vivo è stato il 26 marzo. Di solito si muoveva con gli amici e una guida, ma quel giorno ha deciso di andare da solo. Quattro giorni dopo lo hanno ritrovato morto in una zona abbastanza remota e giudicata pericolosa, semisbranato da un coccodrillo d'acqua salata: un animale tipico del sudest asiatico che può arrivare a 5 metri di lunghezza e pesare tra i 600 e i mille chili. I soccorritori che hanno trovato il cadavere hanno anche individuato in acqua un coccodrillo che si aggirava a poca distanza.
Praceto Budiarto, capo dei servizi di soccorso, ha raccontato che il corpo di Sergey, devastato in più parti e privo di una mano, presentava i tipici segni dei morsi dei coccodrilli che in Indonesia sono ben conosciuti: gli attacchi agli esseri umani non sono rari, anche se difficilmente è capitato che qualche turista sia rimasto ucciso. Il cadavere, dietro richiesta della famiglia, è stato cremato, ma i parenti non sono riusciti a ottenere dall'ambasciata che le ceneri venissero spedite al loro indirizzo: per recuperare l'urna dovranno volare in Indonesia, ripercorrendo le orme di Sergey che pensava di volare verso una nuova vita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino