Aveva 'osato' chiedere un codice di rimborso e, di tutta risposta, si è vista chiamare più volte "scimmia". Vittima di questo episodio di razzismo...
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L'episodio, come riportano il New York Times e l'Independent, risale allo scorso mese di febbraio ed è avvenuto a Houston, in uno dei terminal dell'aeroporto intercontinentale George Bush. Cacilie Hughes, attrice e fondatrice di un'organizzazione senza scopo di lucro, era di ritorno da una conferenza nel Michigan quando è atterrata nello scalo texano. Dopo aver chiesto informazioni alla hostess di terra, la 31enne ha ricevuto una lunga serie di insulti, alcuni dei quali di forte stampo razzista. «Ha iniziato a urlare senza motivo e a insultarmi» - racconta la diretta interessata - «Mi sono sentita umiliata e ho pianto, soprattutto perché nessuno, tantomeno i colleghi di quella donna, sono intervenuti in mio aiuto. Ho dovuto chiamare la polizia da sola».
Dopo la denuncia della donna vittima di insulti razzisti, la polizia di Houston ha anche sentito alcuni testimoni presenti all'interno dello scalo. Alla fine, la United Airlines ha sospeso la sua dipendente, avviando anche un'indagine interna. Le conseguenze, però, non si fermano qui: Carmella Davano sarà infatti processata e rischia di dover pagare un risarcimento danni a Cacilie Hughes. Il legale di quest'ultima, comunque, ha tuonato contro la compagnia aerea: «È chiaro il fallimento nel formare impiegati in grado di interagire con i clienti appartenenti a delle minoranze». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino