Gran Bretagna, gioca a nascondino con la sorellina di 4 anni e la violenta per mesi

Gran Bretagna, gioca a nascondino con la sorellina di 4 anni e la violenta per mesi
La attirava nella sua trappola giocando sempre più spesso con lei a nascondino: il miglior modo per restare solo con la sorellastra di quattro anni senza che nessuno li...

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La attirava nella sua trappola giocando sempre più spesso con lei a nascondino: il miglior modo per restare solo con la sorellastra di quattro anni senza che nessuno li vedesse, spogliarla e violentarla, ripetendo quelle scene che vedeva nei tantissimi film porno che aveva scaricato sul suo cellulare. Poi comprava il suo silenzio regalandole i suoi dolci preferiti e ordinandole di non dire nulla alla mamma. La sua strategia ha funzionato fino al giorno in cui la piccola non ha trovato il coraggio di dire con aria solenne alla madre che doveva rivelarle «una cosa importante». A quel punto, un po' alla volta, giorno dopo giorno, ha vuotato il sacco raccontando minuziosamente tutto quello che il fratellastro di 12 anni la costringeva a fare: «Non mi piaceva fare quelle cose, ma mi piacevano i dolci». Sotto choc, ma mantenendo la calma esteriore per non traumatizzare ulteriormente la figlia, la donna l'ha rassicurata e ammonita: «Mangiare i dolci va bene, ma non va bene che lui te li offra per farti quelle cose». Poi, con la morte nel cuore ma anche con determinazione, ha messo la questione in mano alla giustizia.


I giudici del tribunale minorile di Brighton, in Inghilterra, dopo una lunga inchiesta, hanno ritenuto che il racconto della bimba, estremamente coerente e ricco di dettagli, non fosse frutto della sua fantasia, ma assolutamente credibile. E finalmente il ragazzino, che nel frattempo ha compiuto 13 anni e che durante il processo si era sempre proclamato innocente, ieri ha ammesso la propria colpevolezza. Il giudice lo ha condannato, ma ora si tratterà di stabilire se considerarlo socialmente pericoloso e infliggergli una pena detentiva oppure seguire altre strade. Il suo caso, vista l'età, è d'altra parte delicatissimo: è un ragazzino che sicuramente ha bisogno di un supporto per riuscire a recuperare e il tribunale lo ha già sottoposto a valutazioni psicologiche per capire se è in grado di capire la differenza tra cosa è giusto e cosa è male. Anche dall'esito di queste perizie dipenderà la sua sorte. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino