Hamas rilancia l'Intifada: ogni venerdì, è l'appello lanciato, sia di «collera» finché Donald Trump non si rimangerà la sua...
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Prima dell'arringa di Haniyeh dalla Striscia, da fonti di Gerusalemme è arrivata la conferma che il vicepresidente Usa Mike Pence ha rinviato a metà della prossima settimana la sua visita in Israele che avrebbe dovuto fare questo weekend. Secondo quanto è trapelato, il motivo è la necessità di restare a Washington, dove al Congresso si vota in materia fiscale. È certo anche che non andrà in Cisgiordania dove peraltro, dopo la scelta di Trump, è stato considerata persona non gradita, come hanno più volte ribadito in questi giorni diversi alti rappresentanti palestinesi. Giovedì prossimo invece incontrerà il premier Benyamin Netanyahu e nel pomeriggio parlerà alla Knesset, ma senza i deputati arabo-israeliani che hanno annunciato il boicottaggio del suo discorso. È prevedibile - hanno fatto notare alcuni - che durante la sua visita si possano intensificare le proteste dei palestinesi e gli scontri con l'esercito israeliano. Scontri che anche oggi si sono registrati con circa 70 feriti in alcune località della Cisgiordania e nella Striscia nei pressi del confine con Israele. E il sindaco di Nazareth, Ali Salam, ha deciso di cancellare le celebrazioni programmate per le feste natalizie, ad eccezione di quella per l'illuminazione dell'albero di Natale e la tradizionale marcia annuale.
Già da stamattina a piazza Al-Katiba, nel centro di Gaza, si era raccolta, secondo fonti locali, la folla per festeggiare i 30 anni di Hamas.
Il Gazzettino