Fukushima, la Corea del Sud si oppone al rilascio in mare dell'acqua radioattiva: il caso al tribunale di Amburgo

Fukushima, la Corea del Sud si oppone al rilascio in mare dell'acqua radioattiva: il caso al tribunale di Amburgo
​Fukushima, la Corea del Sud si oppone al rilascio in mare dell'acqua radioattiva, e il caso finisce al tribunale di Amburgo. Il presidente sudcoreano Moon Jae-in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

​Fukushima, la Corea del Sud si oppone al rilascio in mare dell'acqua radioattiva, e il caso finisce al tribunale di Amburgo. Il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha ordinato ai funzionari governativi di impugnare al Tribunale internazionale del diritto del mare la decisione del Giappone di rilasciare nell'oceano 1,25 milioni di tonnellate di acqua radioattiva trattata dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

 

«Grande preoccupazione»

 

Portando il caso al tribunale di Amburgo, Moon mira a sospendere l'iniziativa annunciata ieri dal governo di Tokyo che ha innescato forte opposizione e indignazione pubblica nel Paese. Moon, secondo i media locali, ha incontrato oggi l'ambasciatore nipponico Koichi Aiboshi al quale ha espresso «grande preoccupazione» per la mossa di Tokyo.

 

Fukushima, acque contaminate in mare: Cina e Corea del Sud contestano la decisione del governo

 

 

Blocco del piano

 

Moon ha dato al suo governo le istruzioni di «considerare proattivamente» di portare la questione al tribunale di Amburgo proprio prima di incontrare il nuovo ambasciatore nipponico Koichi Aiboshi per ricevere le sue credenziali. L'ipotesi più accreditata, secondo la Yonhap, sarebbe quella di una richiesta formale sull'adozione di una prima e urgente misura provvisoria, simile a una «ingiunzione da parte del tribunale» per il blocco di ogni piano.

In una riunione interna, Moon, secondo il portavoce Kang Min-seok, ha poi detto al diplomatico nipponico che c'è «grande preoccupazione» tra i sudcoreani dato che le due nazioni sono geograficamente vicine l'una all'altra e condividono il mare, chiedendogli di trasmettere il messaggio a Tokyo durante il colloquio avuto dopo la cerimonia delle credenziali presso la Blue House, la sede ufficiale della Presidenza sudcoreana.

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino