Torna la paura negli aeroporti americani. Un ex militare di origine ispanica, Esteban Santiago, ha aperto il fuoco nell'area di ritiro bagagli dell'aeroporto di Ft....
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Nell'area di ritiro bagagli avrebbe preso la sua pistola dalla borsa, legalmente imbarcata insieme alle munizioni, e aperto il fuoco. Indossava una maglietta di 'Guerre Stellarì e mirava alla testa delle sue vittime: i colpi ripetuti sarebbero stati sparati, secondo i testimoni, senza pronunciare una parola. Santiago, secondo indiscrezioni, soffriva da tempo di problemi mentali e nei mesi scorsi sarebbe stato ammesso in un ospedale psichiatrico. «Un mese fa ha iniziato ad avere problemi, è come se avesse perso la testa, diceva di vedere cose», ha raccontato la zia, Maria Luisa Ruz. Su di lui le informazioni sono ancora contrastanti: nel suo passato ci sarebbero delle indagini per pedopornografia, ma le autorità non avrebbero raccolto prove sufficienti per procedere.
Nato in New Jersey nel marzo del 1990, ma originario di Porto Rico, il killer ha servito per un anno in Iraq ed è stato congedato con onore lo scorso anno. Il suo indirizzo più recente è a Naples, in Florida, dove la sua fidanzata e il figlio continuano a vivere, ma fra il 2014 e il 2016 ha vissuto ad Anchorage. L'incidente è avvenuto poco prima dell'una, e inizialmente si temeva per la presenza di un secondo sparatore, smentita poi dalla polizia. Lo scalo resta però chiuso, «e lo resterà per diverso tempo», hanno fatto sapere le autorità. Il movente non è ancora chiaro: secondo alcuni testimoni, Santiago avrebbe avuto un'accesa discussione con alcuni passeggeri a bordo del volo e questo potrebbe essere uno dei motivi che lo hanno spinto alla strage. Il presidente eletto Donald Trump ha fatto sapere di aver seguito gli sviluppi in stretto contatto con il governatore Scott, giunto a Ft. Lauderdale. Scott ha aggiornato anche il vice presidente eletto, Mike Pence, ma non ha avuto contatti con Barack Obama. «Non è il momento di fare polemiche», ha risposto il governatore a chi gli chiedeva come mai non avesse contattato Obama. E non è il momento delle polemiche, ha aggiunto, neanche per le armi negli aeroporti. Il fatto che l'uomo abbia trasportato legalmente la sua arma e le munizioni hanno però già alimentato un forte dibattito. Il killer ha recuperato la sua borsa nell'area bagagli, quella meno controllata degli aeroporti americani. E l'incidente ha fatto salire l'allerta in tutti gli scali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino