«Il database di Wuhan con ricerche sul Covid fu rimosso a primavera per motivi di sicurezza». Nuove accuse dai media Usa

Un database contenente «importanti ricerche sul Covid-19 presso l'Istituto di virologia di Wuhan è stato rimosso la scorsa primavera». Lo sostiene il...

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Un database contenente «importanti ricerche sul Covid-19 presso l'Istituto di virologia di Wuhan è stato rimosso la scorsa primavera». Lo sostiene il reporter Keir Simmons di NBC News, che in un video spiega come «nuove domande incombono sulle origini della pandemia»«Le domande - racconta Simmons - sorgono dopo che il database cinese con la ricerca Covid è stato rimosso per motivi di sicurezza», spiega il giornalista in un video in cui intervista anche esponenti dell'Oms oltre che autorità cinesi, convinte ancora oggi che il coronovirus non abbia avuto «origine a Wuhan e neanche in Cina», la risposta che riceve Simmons. Il video con le interviste è disponibile sul sito di NBC.

Nel frattempo, il team dei super esperti dell'Oms, arrivato il 14 gennaio a Wuhan per indagare sulle origini del coronavirus, inizierà a lavorare sul campo entro poche ore dopo aver concluso la quarantena in una struttura apposita. Lo ha annunciato la portavoce dell'Oms, Margaret Harris, in un briefing dell'Onu a Ginevra. «Tra poco cambieremo scenario... se tutto va bene. Oggi tampone e test sierologico», ha scritto su Twitter Marion Koopmans, una degli scienziati che fanno parte della squadra, postando la foto della vista dall'hotel in cui si trova con i suoi colleghi.

Poco tempo fa un tribunale di Shanghai aveva condannato a quattro anni di detenzione Zhang Zhan, la blogger che aveva diffuso notizie sull'epidemia di Covid-19 da Wuhan. la donna è accusata di aver pubblicato «informazioni false» per i suoi report sulle fasi iniziali della risposta cinese alla pandemia, ampiamente condivisi sui social a febbraio scorso. Zhang Zhan, ex avvocato di 37 anni, è sottoposta dal maggio scorso a detenzione a Shanghai. Zhang ha inviato «false informazioni attraverso testi, video e altri media attraverso gli internet media come WeChat, Twitter e YouTube», secondo l’accusa e ha accettato interviste da media stranieri, come Radio Free Asia ed Epoch Times, che «hanno speculato malignamente sull’epidemia di Covid-19 a Wuhan». Tra teorie e complotti dunque, a distanza di un anno (abbondante) ancora non ci sono certezze su come e dove sia nato il virus. 

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Il Gazzettino