Manager morto avvelenato in barca, colpa del generatore a benzina. Arrestati armatore e skipper

È un generatore a benzina la fonte del gas tossico che ha causato la morte martedì scorso in Croazia del manager siciliano Eugenio Vinci e...

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È un generatore a benzina la fonte del gas tossico che ha causato la morte martedì scorso in Croazia del manager siciliano Eugenio Vinci e l'avvelenamento di altri cinque turisti italiani. Il generatore era installato sulla barca a vela contrariamente alle le norme di sicurezza e i regolamenti. Per aver infranto i regolamenti e agito contrariamente alle specifiche norme tecniche relative al funzionamento della barca, ieri sera a Hvar, cittadina sull'omonima isola dalmata, sono stati arrestati il proprietario dell'imbarcazione, un croato di 23 anni, e lo skipper, di 27 anni. I due si trovano ora in libertà provvisoria.


Entrambi sono sospettati di «reati contro l'incolumità pubblica» aggravati dal fatto che il loro comportamento ha causato la morte di Eugenio Vinci. I due hanno trascorso la notte in custodia cautelare e tra breve saranno condotti davanti a un giudice istruttore che dovrà decidere sul loro trattenimento in carcere. La pena prevista in Croazia per questi reati è da un minino di uno fino a un massimo di otto anni di reclusione.

La stampa croata ipotizza che recentemente sulla barca a vela si fosse guastato il generatore diesel e che i due avessero deciso di sostituirlo con uno a benzina che si raffreddava ad aria. L'inchiesta ha stabilito che l'installazione del generatore sostitutivo è avvenuta l'8 agosto scorso. L'uso di simili generatori a benzina è proibito sulle imbarcazioni e sono di solito adoperati nell'edilizia e in aree aperte e ben arieggiate. Dal generatore nella notte tra lunedì e martedì è fuoriuscito il monossido di carbonio che ha poi raggiunto le cabine dei turisti italiani.
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Il Gazzettino