Scuola, 1,8 trilioni di ore perse per i bimbi a causa del Covid: Installazione Unicef davanti alla sede dell'Onu

Scuola, 1,8 trilioni di ore perse per i bimbi a causa del Covid: Installazione Unicef davanti alla sede dell'Onu
I danni del Covid si contano soprattutto sui bambini. Si stima che i bimbi del mondo abbiano perso 1,8 trilioni di ore di scuola in presenza dall'inizio della pandemia di...

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I danni del Covid si contano soprattutto sui bambini. Si stima che i bimbi del mondo abbiano perso 1,8 trilioni di ore di scuola in presenza dall'inizio della pandemia di Covid-19, causa restrizioni e lockdown anti-contagio. Un dato che continua a crescere con un impatto pesante sulle nuove generazioni, perché tanti giovani «sono stati tagliati fuori dall'istruzione e da altri benefici vitali che la scuola fornisce». Lo denuncia l'Unicef, che nella sede centrale delle Nazioni Unite a New York ha presentato oggi l'installazione "No Time to Lose", in occasione della 76esima sessione dell'Unga, l'Assemblea generale Onu. A livello globale - riporta l'agenzia Onu per l'infanzia - circa 131 milioni di studenti in 11 Paesi hanno perso tre quarti del loro apprendimento in presenza da marzo 2020 a settembre 2021. Il 59% di questi, circa 77 milioni, ha perso quasi tutto il tempo in presenza dedicato all'istruzione. Circa il 27% dei Paesi continua ad avere scuole completamente o parzialmente chiuse. Inoltre, secondo gli ultimi dati Unesco, oltre 870 milioni di studenti a tutti i livelli attualmente stanno affrontando interruzioni della loro istruzione. Per richiamare l'attenzione su quella che l'Unicef definisce una vera e propria «crisi dell'istruzione», l'agenzia lancia dunque un'installazione ad hoc che ha per fulcro un orologio realizzato in modo da mostrare la lavagna di un'aula vuota, collocato nella piazza dei visitatori dell'Onu di fronte all'edificio dell'Assemblea generale. L'orologio è un contatore in tempo reale, che mostra il crescente numero cumulativo di ore di apprendimento in presenza che ogni studente del mondo ha perso e continua a perdere da inizio pandemia. L'aula vuota è composta da 18 banchi, uno per ogni mese di interruzione dell'istruzione causata dalla pandemia. L'installazione resterà allestita fino al 27 settembre, giorno in cui si chiude l'Unga. 

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«La prossima settimana le Nazioni Unite apriranno le loro porte a delegazioni da tutto il mondo. Ma in diversi Paesi le porte delle scuole rimarranno chiuse per i bambini e i ragazzi - dichiara António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite - Stiamo tagliando fuori un'intera generazione, le loro menti e il loro futuro sono in bilico. Dobbiamo dare la priorità alla riapertura delle scuole e sostenere coloro che sono rimasti indietro durante la pandemia. Non c'è tempo da perdere». «Ogni ora che un bambino passa in aula è preziosa, un'opportunità per espandere i suoi orizzonti e massimizzare il suo potenziale - afferma Henrietta Fore, direttore generale Unicef - 1,8 trilioni di ore» di scuola perse «è un quantitativo di tempo incomprensibile. Ugualmente incomprensibile è stabilire priorità sulla mitigazione degli impatti di Covid-19 che non mettano il futuro dei bambini al primo posto. Possiamo e dobbiamo riaprire le scuole al più presto possibile. Il tempo scorre» e «con ogni momento che passa, si perdono innumerevoli possibilità».

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L'Unicef invita i governi, le autorità locali e le amministrazioni scolastiche a riaprire le scuole al più presto possibile e a intraprendere tutte le azioni possibili per ridurre la trasmissione del virus nelle scuole. Tra le proposte: implementare le policy per l'utilizzo di mascherine per gli studenti e lo staff in conformità alle linee guida nazionali e locali; fornire strutture per il lavaggio delle mani e/o disinfettanti per le mani; pulire frequentemente le superfici e gli oggetti condivisi; assicurare un'aerazione adeguata e appropriata; formare piccoli gruppi di studenti e insegnanti che non si mescolino, scaglionando l'entrata, la ricreazione, il bagno, i pasti e l'uscita, e alternando la presenza fisica; stabilire meccanismi di condivisione delle informazioni con genitori, studenti e insegnanti. Infine, «pur non essendo un prerequisito per la riapertura delle scuole - precisa l'agenzia - gli insegnanti dovrebbero ricevere il vaccino contro Covid-19 in via prioritaria, dopo gli operatori sanitari di prima linea e le persone più a rischio, per proteggerli dalla trasmissione comunitaria». Unesco, Unicef, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Programma alimentare globale (Wfp) e Banca mondiale - ricorda una nota - hanno precedentemente lanciato le Linee guida per la riapertura delle scuole, per fornire consigli pratici e flessibili ai governi nazionali e locali e contribuire alle loro azioni per far ritornare gli studenti all'apprendimento in presenza. 

 

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Il Gazzettino