Il virus non si placa in Romania. Nonostante la nuova legge sulla quarantena approvata dal Parlamento rumeno ed entrata in vigore il 21 luglio, nel paese della penisola...
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Nel villaggio di Cartojani, provincia di Giurgiu, nell'estremo sud del paese, si è registrata la media di oltre 3 casi al giorno su 1.000 abitanti nell'ultima settimana, al punto che è stato costretto a interventire il governo di Bucarest imponendo la quarantena in tutto il villaggio. La misura è stata presa per 14 giorni e prevede spostamenti limitati degli abitanti e la mascherina obbligatoria negli spazi pubblici.
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La situazione rumena preoccupa anche l'Italia, non solo per la vicinanza geografica, ma anche perché i rumeni sono la principale comunità straniera italiana, con più di un milione di residenti. Molti di essi lavorano come colf e badanti, impegnati nell'assistenza ad anziani, disabili e bambini italiani. Ad oggi infatti colf e badanti che rientrano dal Paese balcanico per riprendere il proprio posto di lavoro dopo le ferie o dopo essere scappate nei mesi scorsi temendo di restare bloccate nella Penisola, non vengono sottoposte ad alcun controllo, a differenza di quanto avviene con Serbia, Montenegro e Kosovo). Al momento è previsto solamente che colf e badanti siano dotati di mascherine, mantengano il distanziamento sociale - per quanto sia impossibile date le mansioni - e siano ammissibili sul luogo di lavoro, cioè che la loro temperatura non superi i 37,5 gradi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino