Lo scorso novembre, una storia fece il giro del mondo: la protagonista era Katie McClure, una giovane automobilista statunitense, del New Jersey, che era rimasta in strada senza...
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Il clochard la salva dandole tutti i suoi soldi, lei si mobilita e lo ripaga così
Un gesto nobile, che Katie non aveva dimenticato, fino a lanciare una raccolta fondi online su GoFundMe per aiutare il clochard: l’obiettivo era 10mila dollari, ma il tam tam sui social aveva avuto effetti inaspettati, e la raccolta era arrivata a ben 400mila dollari. Ma lei e il suo fidanzato, Mark D’Amico, non sono stati del tutto sinceri con Johnny.
Quello che è successo dopo infatti ha poco a che fare con la beneficienza: secondo lo stesso Bobbitt, i due fidanzati hanno raccolto le 14mila donazioni e se le sono tenute per loro, senza scucire un dollaro. E la vicenda è finita con un processo in tribunale: il giudice ha stabilito che i soldi, 400mila dollari appunto (pari a circa 340mila euro) spettano al veterano clochard, ma Katie e Mark non hanno ancora ottemperato al dovere di versarglieli.
La giustificazione dei due promotori della raccolta fondi è semplice: secondo loro, dare semplicemente questo denaro a Johnny significherebbe far sì che possa sperperare tutto comprando droga, mentre la loro iniziativa aveva l’obiettivo di raccogliere soldi per comprare una casa, un’auto, vestiti e cibo. Bobbitt, dal canto suo, li ha accusati di aver usato quel denaro per loro stessi, per comprare un camper, una tv e addirittura un Suv: accusa che loro respingono, dicendo di aver acquistato alcuni beni proprio per il clochard, mentre il resto glielo daranno quando si sarà disintossicato dalla droga. Come finirà? Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino