dal nostro inviato Il parco della Ciutadela è blindato, ogni dieci metri c’è una pattuglia dei Mossos...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il parco della Ciutadela è blindato, ogni dieci metri c’è una pattuglia dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, a proteggere il Parlamento. Sul cielo ci sono due elicotteri che volano sul Parlamento: uno dei Mossos, l'altro della Polizia nazionale e anche questo non è un buon segnale. La gente nelle caffetterie di Eixample s’interroga su cosa succederà dopo che alle 18 il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, avrà ufficializzato l’esito del referendum del primo ottobre e sancito la Dui, dichiarazione unilaterale di indipendenza. Potrebbe farlo in modo light, rinviandone gli effetti in modo da consentire una mediazione. O potrebbe al contrario premere il piede sull’acceleratore, scegliendo una linea più dura, come chiede una parte degli indipendentisti.
«Potrebbe succedere di tutto - dice Lluis, un trentacinquenne che la notte che ha preceduto il referendum ha occupato una scuola in una piccola città dei dintorni di Barcellona per consentire il referendum e resistito alla carica della polizia nazionale -, potrebbe succedere anche che Madrid decida di arrestare Puigdemont. Entriamo in un terreno sconosciuto, visto che è la prima volta che succede tutto questo, ma il grande errore che sta commettendo il governo spagnolo e che ha commesso anche il re è non dialogare con i catalani, pensare che sia solo un problema del governo della Generalitat. Sono miopi».
Per ora Madrid, ma soprattutto la magistratura, sta preparando il campo per un intervento traumatico. Da una parte c’è la politica: Pp, Psoe e Podemos chiedono a Puigdemont di fermarsi prima di fare qualcosa di irreversibile, Ciudadanos è per la linea dura, l’applicazione immediata dell’articolo 155 per sospendere l’autonomia della Catalogna. In parallelo la Guardia civil ha chiesto al tribunale nazionale di bloccare i conti di Anc e Omnium, le due potenti associazioni indipendentiste motore di questa iniziativa per la secessione. Resta la regina di tutte le domande: come reagirà la piazza a un intervento di questo tipo?
Intanto, gli occhi del mondo oggi sono puntati su Barcellona, ormai sono un migliaio i giornalisti e gli operatori accreditati nella sede del Parlamento.
Il Gazzettino