Alla fine è arrivato il verdetto più duro: Brooke Crews, 38enne del North Dakota, è stata condannata all'ergastolo per aver ucciso la scorsa estate...
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Era il 19 agosto quando Savanna scomparve: immediatamente fu avviata una massiccia ricerca che portò la polizia sulle sponde del Red River dove la ragazza venne trovata morta all'interno di una sacco di plastica. Aveva il ventre squarciato e dall'autopsia emerse che era morta dissanguata. Era finita nella rete di Brooke che l'aveva portata nella sua casa per rubarle la bimba che aveva in grembo. In breve tempo gli agenti sono riusciti a mettersi sulle tracce della killer e recuperare la piccola Haisley Jo. Dopo diversi interrogatori Brooke è scollata e ha confessato l'omicidio. Coinvolto anche il suo fidanzato, William Hoehn, 32 anni, la cui condanna arriverà a marzo: si è dichiarato non colpevole, ma ha ammesso di essersi sbarazzato degli asciugamani e delle scarpe insanguinate.
Adesso per la killer è arrivata la condanna all'ergastolo. «Essersi dichiarata colpevole è importante - ha detto l'avvocato difensore Steven Mottinger - Deve pur significare qualcosa». Ma il giudice Frank Racek ha deciso di non tenerne conto. «Ciò che ha fatto va oltre il limite del male – ha dichiarato la madre della vittima, Norberta LaFontaine-Greywind - Non credo che ci sia una sentenza del tribunale abbastanza pesante per una persona come questa».
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Il Gazzettino