Cesare Battisti fermato in Bolivia, ecco cosa succede ora: l'iter di estradizione

Cesare Battisti, finalmente catturato in Bolivia, potrebbe essere trasferito «già domani o dopodomani in Italia», fanno sapere fonti del governo. Ma come...

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Cesare Battisti, finalmente catturato in Bolivia, potrebbe essere trasferito «già domani o dopodomani in Italia», fanno sapere fonti del governo. Ma come funziona la procedura di estradizione? E cosa accadrà all'ex terrorista dei Pac? 


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I tempi possono essere brevi poiché per quanto riguarda l'iter dell'estradizione, l'Italia non deve formalmente compiere alcun atto, perché l'intera procedura era già del tutto espletata nel 2018 e su Battisti gravano condanne definitive.

Una volta riportato in Italia, Battisti sarà condotto nel carcere più vicino al luogo di atterraggio. Questo infatti prevede la procedura in situazioni di questo genere. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo, insomma, dovrebbe finire direttamente in cella poiché su di lui pende un ordine di cattura internazionale e di esecuzione della pena emesso molti anni fa dalla Procura generale di Milano. 

Battisti deve scontare l’ergastolo per quattro omicidi in concorso avvenuti alla fine degli anni Settanta in Italia, nel 1981 era evaso dal carcere di Frosinone e non era più tornato nel nostro Paese. Ma proprio sull'ergastolo è scoppiato un caso: «L'Italia si è impegnata per garantire che non sarà applicato l'ergastolo all'ex terrorista», ha spiegato infatti l'ex direttore degli Affari di Giustizia del ministero, Raffaele Piccirillo, che seguì direttamente il caso quando ministro era Andrea Orlando. Il no all'ergastolo sarebbe previsto dall'accordo, della cosiddetta 'condizione accettata', concluso il 5 e 6 ottobre del 2017. Per cui a Battisti, una volta estradato, sarà applicata la pena massima di 30 anni». Questo perché in Brasile non c'è l'ergastolo, è vietato dalla Costituzione.

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Il Gazzettino