Sono le 11.08 di venerdì 13 novembre. Sul profilo twitter di un sedicente gruppo di "prigionieri musulmani" compare un messaggio: «La paura di venerdì 13 è una superstizione...
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Qualcuno decide di scrivere quello che a ritroso appare un oscuro presagio. E rilancia: «Noi come musulmani dobbiamo evitare queste idee». L'avvertimento chiosa con una frase che fa rabbrividire se riletta col senno di poi: «Noi amiamo il venerdì». Un venerdì che l'Europa non potrà più dimenticare.
Un messaggio pubblicato in mattinata. E ritwittato da profili social appartententi a simpatizzati Isis e militanti dell'estremismo religioso, almeno a giudicare dai commenti e dai video postati in rete. C'è chi lo twitta prima e chi dopo la strage. Alcuni di questi profili, inoltre, sono stati oscurati da Twitter stessa. Un universo di dichiarazioni di guerra contro Francia, Inghilterra e Usa e «contro tutti i nemici dell'Islam».
E così, quel messaggio di condanna alla superstizione, ha il sapore dello sfregio. Di chi forse già sapeva e ha atteso con impazienza il compiersi di una profezia criminale. Era Venerdì, anche il 13 ottobre, anno domini 1307. Durante le prime ore dell’alba in tutta la Francia scattava l’operazione del re: arrestare tutti i templari presenti sul territorio francese e sequestrarne i beni, che porterà alla messa al bando di 546 cavalieri.
Ma questa è solo una delle spiegazioni che legano la superstizione a Venerdì 13, che ha collezionato in epoca moderna la famosa saga di film horror.
Il Gazzettino