Provvisionato libero, arrivato a Roma: era bloccato in Mauritania da agosto 2015

Provvisionato libero, arrivato a Roma: era bloccato in Mauritania da agosto 2015
«Cristian Provvisionato è libero. Sta rientrando in Italia. Gli ho parlato. Grazie alle autorità della Mauritania. Un altro obiettivo centrato»....

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«Cristian Provvisionato è libero. Sta rientrando in Italia. Gli ho parlato. Grazie alle autorità della Mauritania. Un altro obiettivo centrato». Così il ministro degli Esteri Angelino Alfano su Twitter ha annunciato il rientro del 43enne milanese, atterrato all'aeroporto di Ciampino a Roma. Provvisionato era stato fermato in Mauritania alla fine di agosto del 2015 ed era da allora in custodia cautelare. 


«#Provvisionato. Torniamo a casa. Cristian potrà riabbracciare i suoi cari. Grazie ad autorità mauritane e a squadra della Farnesina», questo il tweet del sottosegretario agli esteri Enzo Amendola dopo l'annuncio della liberazione di Cristian Provvisionato.

«Dopo 21 mesi di attesa le speranze si affievolivano: adesso siamo felicissimi, provo una gioia grande, potremo riabbracciare nostro figlio dopo mesi di attesa». Con queste parole Doina Coman, la madre di Cristian Provvisionato, ha commentato la liberazione del figlio. Secondo quanto riferito dai famigliari, Provvisionato dovrebbe rientrare in Italia questa notte, a Roma.


Il giovane bodyguard milanese era rinchiuso dall'agosto del 2015 nel carcere di Nouakchott, arrestato per una presunta truffa di un milione e mezzo di euro ai danni del governo della Mauritania ad opera di un pool di società estere con cui collaborava anche una azienda milanese. Da subito Provvisionato si era dichiarato completamente estraneo e all'oscuro della vicenda e nei giorni scorsi Alfano aveva incontrato la madre, la signora Doina Coman, assicurandole massimo impegno per giungere ad una rapida soluzione della vicenda.

In Mauritania le indagini possono durare, secondo la normativa locale, sino ad un massimo di tre anni. Grazie all'intervento del ministero degli Esteri al connazionale veniva comunque garantito un trattamento rispettoso e la possibilità di incontrarsi e di comunicare con i familiari, potendo anche ricevere i beni che la famiglia stessa gli inviava dall'Italia.
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Il Gazzettino