«Cristian Provvisionato è libero. Sta rientrando in Italia. Gli ho parlato. Grazie alle autorità della Mauritania. Un altro obiettivo centrato»....
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«#Provvisionato. Torniamo a casa. Cristian potrà riabbracciare i suoi cari. Grazie ad autorità mauritane e a squadra della Farnesina», questo il tweet del sottosegretario agli esteri Enzo Amendola dopo l'annuncio della liberazione di Cristian Provvisionato.
«Dopo 21 mesi di attesa le speranze si affievolivano: adesso siamo felicissimi, provo una gioia grande, potremo riabbracciare nostro figlio dopo mesi di attesa».
Il giovane bodyguard milanese era rinchiuso dall'agosto del 2015 nel carcere di Nouakchott, arrestato per una presunta truffa di un milione e mezzo di euro ai danni del governo della Mauritania ad opera di un pool di società estere con cui collaborava anche una azienda milanese. Da subito Provvisionato si era dichiarato completamente estraneo e all'oscuro della vicenda e nei giorni scorsi Alfano aveva incontrato la madre, la signora Doina Coman, assicurandole massimo impegno per giungere ad una rapida soluzione della vicenda.
In Mauritania le indagini possono durare, secondo la normativa locale, sino ad un massimo di tre anni. Grazie all'intervento del ministero degli Esteri al connazionale veniva comunque garantito un trattamento rispettoso e la possibilità di incontrarsi e di comunicare con i familiari, potendo anche ricevere i beni che la famiglia stessa gli inviava dall'Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino