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Trenta attivisti per la difesa dei diritti umani hanno lanciato un appello in cui chiedono che all'oppositore russo in carcere Alexei Navalny siano fornite adeguate cure mediche per i forti dolori alla schiena e alle gambe che accusa da tempo. «Sembra che lì lo stiano lentamente uccidendo. Devono immediatamente mettere fine anche alla sistematica interruzione del sonno». Lo riporta la testata online Meduza. «La mancanza di un'adeguata assistenza medica e la privazione di fatto del sonno sono certamente torture e un trattamento crudele e disumano che ovviamente contraddicono le norme del diritto internazionale e gli obblighi assunti dal nostro Paese», proseguono gli attivisti, chiedendo alla responsabile dei diritti umani Tatiana Moskalkova di visitare Navalny nella colonia penale IK-2 di Pokrov e fare tutto il necessario «affinché sia fornita una seria assistenza medica e sia interrotta questa sistematica interruzione del sonno».
Navalny ha annunciato uno sciopero della fame e ha promesso che continuerà a digiunare finché non gli saranno fornite adeguate cure mediche. Il trascinatore delle proteste anti-Putin ha anche accusato le autorità di «torture tramite privazione del sonno»: racconta infatti di essere ufficialmente considerato a rischio di fuga e che per questo nella notte le guardie lo svegliano ogni ora, otto volte a notte, per controllare che sia in effetti al suo posto.
L'Ue è «preoccupata che all'oppositore russo Alexei Navalny venga negato l'accesso alle cure mediche e che sia soggetto alla privazione del sonno.
Il Gazzettino