Abusa di una ragazzina di 11 anni: «Credevo fosse più grande». E i giudici gli danno ragione

Abusi su una ragazzina di 11 anni: «Credevo fosse più grande». E i giudici gli danno ragione
Una sentenza che farà discutere molto: un 25enne è stato assolto dalle accuse di stupro nei confronti di una ragazzina di appena undici anni. Il giovane, infatti,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una sentenza che farà discutere molto: un 25enne è stato assolto dalle accuse di stupro nei confronti di una ragazzina di appena undici anni. Il giovane, infatti, aveva sostenuto che la ragazzina fosse consenziente e di aver creduto che fosse più grande. Il tribunale gli ha dato ragione, assolvendolo dalle accuse di violenza sessuale nei confronti della giovanissima vittima.


Violenta le due figlie per undici anni, arrestato dai carabinieri



Secondo la difesa dell'imputato, il 25enne era convinto che la ragazzina avesse almeno 15 anni. I fatti, come riporta 20minutos.es, sono avvenuti a Madrid e risalgono al 2014, quando, per legge, l'età minima del consenso era fissata a 13 anni (solo un anno dopo, la riforma del codice penale spagnolo ha alzato l'età a 16 anni). Il giovane era stato rinviato a giudizio e per lui i pm avevano chiesto una pena di nove anni di carcere.

Il tribunale ha deciso di dare ragione all'imputato, alla luce delle dichiarazioni molto contraddittorie rese dalla ragazzina. Secondo gli inquirenti, infatti, la giovanissima era consenziente e la sua unica preoccupazione, al momento della denuncia, era quella di non essere rimasta incinta per evitare di essere sgridata dai genitori. I due si erano conosciuti nell'agosto del 2014, in un parco, mentre entrambi passeggiavano con i loro cani. Subito dopo, il 25enne avrebbe proposto alla ragazzina di fare sesso, trovando pieno consenso.

La beffa, per la famiglia della vittima della vicenda, è comunque doppia: una perizia psichiatrica ha riconosciuto la ragazzina, affetta da disturbi del comportamento e dell'apprendimento, come non pienamente capace di intendere e di volere, ma non sarà possibile fare ricorso contro la sentenza di assoluzione. Il primo processo a carico dal 25enne, anche in quel caso riconosciuto come innocente, era infatti stato annullato dal Tribunale supremo e la sentenza giunta due giorni fa è quella del processo bis, che per legge è inappellabile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino