Cube Labs, la holding che va a caccia di nuovi progetti tecno-sanitari

Cube Labs, la holding che va a caccia di nuovi progetti tecno-sanitari
È un lavoro che in Italia non fa praticamente nessuno: andare a caccia di progetti promettenti nel settore delle tecnologie sanitarie, per trasformarli in attività...

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È un lavoro che in Italia non fa praticamente nessuno: andare a caccia di progetti promettenti nel settore delle tecnologie sanitarie, per trasformarli in attività industriali.

Cube Labs, holding di venture capital con sede a Roma, Milano e Lecce, ha appena rinnovato fino al 2025 l’accordo strategico con l’Istituto nazionale per le Biostrutture e i Biosistemi (Inbb), il principale consorzio interuniversitario italiano al quale aderiscono 24 atenei pubblici e oltre 690 ricercatori. Dentro ci sono – tra le altre – le tre università di Roma e poi la Federico II di Napoli, Bologna, Torino, Genova, Padova e Siena. Lo scopo del consorzio è promuovere e coordinare le ricerche e le altre attività scientifiche ed applicative tra le università consorziate e favorire collaborazioni tra gli atenei e il settore privato. La partnership, iniziata nel 2017, prevede la creazione di spin-off accademici secondo il modello di “trasferimento tecnologico” misto pubblico-privato, che è unico nel contesto italiano. L’accordo garantisce a Cube Labs l’accesso esclusivo a tecnologie ad alto potenziale commerciale in fase di sviluppo presso le università e un rapporto stretto e diretto con i ricercatori del consorzio.

LA CREMA ANTI-ETÀ

 Un esempio è quello di Cartilago, società di Cube Labs che sta sviluppando la molecola denominata Regen Longevity. Obiettivo: una nuova crema cosmetica enti-età. Un recente studio clinico ha dimostrato l’efficacia nella riduzione delle rughe facciali che si manifestano con l’invecchiamento, registrando nelle aree perioculari una riduzione media delle rughe sottili del 13% e di quelle medie del 9%. La holding ha concluso accordi di coinvestimento con Cdp Venture capital, che quindi è presente in alcune controllate. Tra le possibilità prese in considerazione per il futuro c’è anche quella di un private placement, o di quotazione a Piazza Affari. «Come venture builder, assistiamo i tredici progetti ad oggi da noi selezionati, fin dai primi passi» spiega Filippo Surace, Ceo e fondatore di Cube Labs. Un’attività che passa per vari canali: «Operiamo sia da un punto di vista finanziario, assicurando accesso immediato e continuativo a fonti di finanziamento, sia strategico fornendo ad esempio un supporto di tipo manageriale, fino a quello operativo prendendo parte attivamente alla gestione della partecipata». «L’obiettivo industriale di Cube Labs – conclude Surace – è il supporto e lo sviluppo delle start-up del nostro portafoglio attraverso investimenti nell’attività di R&D, sino alla possibile valorizzazione finanziaria, nel medio-lungo periodo, delle stesse verso soggetti terzi attraverso operazioni di finanzia straordinaria. Ovviamente siamo sempre alla ricerca di nuove realtà accademiche che possano ampliare il nostro portafoglio, in particolare facendo leva sulla nostra partnership esclusiva con Inbb».

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Il Gazzettino